"Riforma della giustizia, il problema è il rapporto pm-pg. Ecco perchè lo spoil system appartiene anche alla Magistratura"

L'intervista del direttore di Affaritaliani.it al Sostituto Procuratore della Repubblica Annalisa Imparato, che è stata ospite alla kermesse politica-economica "La Piazza"

di Angelo Maria Perrino

In foto il Sostituto Procuratore della Repubblica, Annalisa Imparato, immortalata durante la serata conclusiva de “La Piazza” (31 agosto 2024), con il direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino

Politica

Il Sostituto Procuratore Annalisa Imparato: “Lo spoil system, seppur in forma non dichiarata, appartiene a tanti ambiti, anche alla Magistratura, bisogna comprendere quali siano i confini”. L'intervista 

Sabato abbiamo potuto apprezzare l’intervento di Annalisa Imparato, Sostituto Procuratore della Repubblica, nel corso della kermesse “La Piazza”. Confrontandosi con il Viceministro Sisto ed il Presidente dell’Anm Santalucia, è stata molto efficace nella comunicazione, e per questo la piazza ne ha apprezzato la genuinità. Qualità che fanno avvicinare le persone alla magistratura. Ho potuto constatare infatti come i colleghi della stampa e una marea di cittadini l’abbiano letteralmente circondata, appena scesa dal palco, di complimenti. Soprattutto perché ha evidenziato l’idea di una fallibilità umana della magistratura e la necessità di un cambiamento serio.

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Voglio offrire la possibilità a chi non c’era di leggerla; quindi, le chiedo quali sono i problemi che personalmente vede nella Magistratura.

Direttore io ritengo che fisiologicamente, nel corso del tempo, qualsiasi istituzione debba apportare dei correttivi, basandosi anche sugli accadimenti, e, purtroppo, si sono verificati episodi non positivi anche per noi magistrati. Vede abbiamo affrontato sul palco la tematica dell’abuso d’ufficio, del traffico di influenze, e come ha potuto notare anche il Presidente Santalucia non ha potuto negare che talvolta anche singoli colleghi possano aver valicato le proprie competenze. Ho letto dai giornali la crocifissione mediatica di Arianna Meloni e non ho concordato sulla linea del Presidente dell’Anm di rispondere sul giornale e partecipare a questo circo mediatico, perché la nostra funzione non è questa.

Come ho detto in piazza, pur se fosse stato iscritto un fascicolo per un asserito traffico di influenze a carico di Arianna Meloni, sono veramente curiosa di vedere in cosa si sostanzi, perché la politica è chiamata a scegliere. Il Presidente Santalucia non ha negato dal canto suo, perché è la cruda realtà, che esistano anche nel nostro mondo uno o più forme di spoil system, interno ed esterno.

Santalucia non ha negato che siano esistiti diversi Procuratori o magistrati influenti d’Italia che nel tempo hanno interceduto o intercedono nei confronti delle Forze di Polizia per avere assegnati -nei vari comandi- i dirigenti o ufficiali a loro graditi, non esercitando in tal modo  -a mio avviso- propriamente il loro ufficio, ma esercitando la loro influenza, andando ad alterare però -comunque- l’imparzialità di libera scelta della Pubblica Amministrazione, intervenendo indirettamente così in ambiti svariati, di carriere, delle relative progressioni stipendiali, questo come sarebbe giuridicamente inquadrabile?! Chi dovrebbe indagare su questo sistema, la Forza di Polizia che riceve la richiesta o la magistratura che le ha avanzate?! Per cui prima di pensare a casa di altri occorre sistemare sempre prima la propria. 

Infatti abbiamo notato come il Presidente Santalucia non abbia negato. Quindi il rapporto da attenzionare non è tra le diverse funzioni dell’Autorità Giudiziaria ma anche con le Forze di Polizia?

La riforma, in parte, si è preoccupata di questo aspetto ma in maniera, ritengo, marginale. Come detto, in realtà, il criterio improprio dello spoil system è applicato talvolta anche dalla Magistratura, ma con una differenza sostanziale: la politica se ci pensa ha quella funzione, quella di scegliere, ma quando lo fa ne lascia traccia, deliberando, votando, altri no. Ed è la mancanza di trasparenza un problema serio in tutti gli ambiti a mio avviso, perché qualche mal pensante potrebbe credere che l’interessamento di far approdare alla propria corte investigatori graditi o allontanare chi non lo sia, possa avere finalità improprie, di cospirazione, quando, sicuramente, non è così.

Quindi esistono o potrebbero esistere degli spazi ulteriori e ampi di riforma?

Certamente, ed infatti ho condiviso la visione del Viceministro Sisto, ove lo stesso ha asserito che noi (ndr magistrati), come tutti i cittadini e tutte le categorie, dobbiamo costituzionalmente accettare le riforme e togliere dalla testa questa mentalità /da movimento studentesco- che se non ci va bene una cosa “occupiamo”. Le leggi si accettano punto, non siamo il legislatore, forse questo a qualcuno sfugge.


Palamara all’epoca parlava di Salvini che andava fermato, oggi leggiamo di un presunto fascicolo su Arianna Meloni, Lei dal palco de “La Piazza” facendo eco al viceministro Sisto ha detto che la paura possa essere legittima…

La politica è chiamata a scegliere, è pagata per fare questo, ma è normale che una persona che ha un ruolo politico e partitico così importante, che non gode di alcuna forma di immunità, in un partito che si è intestato una riforma sempre minacciata e mai realizzata, che è stata avversa da una grande parte della Magistratura, dopo l’intercettazione di Palamara all’indirizzo di Matteo Salvini, qualche preoccupazione umana la possa nutrire, fondata o meno. Sta alla magistratura dimostrare che quei tempi sono finiti, che si è trattato di un episodio isolato, e che anche noi (ndr magistrati) siamo -al pari di tutti gli altri- propensi e disciplinati nell’accettare eventuali riforme scelte dal Parlamento. Poi come molti colleghi ho un’idea di Stato molto forte, e credo che la minaccia o la vendetta non appartenga né a persone perbene né a persone di Stato, questi sono i sistemi propri delle mafie, di coloro i quali combattiamo quotidianamente, non certo i nostri.


Cosa pensa dei test psicoattitudinali per i magistrati, così osteggiati dal Presidente Santalucia?

Favorevole all’introduzione, anzi modificherei l’ambito concorsuale introducendo, con una valutazione importante a sé stante, i test psico attitudinali di ingresso e monitoraggio costante da parte di commissioni estratte. Io sono rimasta letteralmente spiazzata dal Presidente Santalucia, il quale dice che la salubrità psichica di un magistrato la si vede dalla qualità dei temi redatti in fase concorsuale, ma stiamo scherzando?! Una persona geniale, preparata, non potrebbe avere una minore tenuta psichica?!

La politica cosa potrebbe fare per aiutare i magistrati? 

La politica non deve aiutare la nostra categoria, ma rendersi credibile agli occhi dei cittadini e a mio avviso lo può fare unicamente scegliendo delle classi dirigenziali preparate, è impensabile poter sedere in certi consessi senza avere un percorso. Quello che mi chiedo da cittadina prima e da magistrato poi è: come mai -spesso- la scelta da parte dei vertici dei partiti ricada su soggetti molto chiacchierati. Secondo me così come per i magistrati i cittadini sono giustamente richiedenti, test, integerrimità e chi più ne ha più ne aggiunga, alla politica la cittadinanza chiede degna rappresentazione in primo luogo. Anche io, lo ammetto, molto spesso ho nutrito seri dubbi allorquando i vertici politici che hanno optato per determinate candidature, perché appare inverosimile che chi abbia ampi strumenti di conoscenza e conoscibilità -perché ha la guida dei dicasteri ed è al centro delle stanze dei bottoni- non sappia. Quindi le istituzioni tutte hanno bisogno di riacquistare la dovuta credibilità.
 

 

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