La stampa estera a Palazzo Grazioli. Ciao-ciao Silvio anche da Mattarella
Il Presidente: "Giornalismo libero decisivo contro la guerra”
Tajani: “In questo luogo ripercorro le mie due vite"
"Il ruolo della libera stampa è decisivo: è un presidio della libertà delle persone". Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando alla nuova sede della stampa estera a Roma che è stata inaugurata oggi a Palazzo Grazioli, luogo simbolo della Seconda repubblica perché ospitava la residenza romana di Silvio Berlusconi. si tratta di una svolta simbolica, l'ennesimo segno che l'epoca politica di Berlusconi, morto otto mesi fa, è ormai storia.
In una sala stracolma di giornalisti, il capo dello Stato ha ricordato gli anni della fondazione della Stampa estera in Italia, era il 1912, notando come fossero quelli della belle epoque. E aggiunge: "Fino a due anni fa l'Europa viveva non in una belle epoque ma in un epoque de paix. Che cerchiamo e speriamo di riuscire a difendere, a preservare e ripristinare a pieno eliminando, rimuovendo, estinguendo venti e fuochi di guerra che dentro l'Europa e accanto l'Europa si stanno manifestando da qualche tempo".
Il suo è un tributo al ruolo del giornalismo: “Emerge sempre di più come il mondo sia sempre più integrato, raccolto, interconnesso, con la necessità di rapporti collaborativi e non conflittuali e anche per questo la stampa è fondamentale”, dice. E sottolinea che “la riconoscenza nei confronti dei corrispondenti esteri da parte della Repubblica è alta”.
Mattarella si concede anche una battuta scherzosa: "Sono lieto di vedere una così bella nuova sede, anche come socio onorario. Condizione di cui ringrazio molto l'associazione. Non ho con me la vostra tessera, perché confidando che mi avreste fatto entrare lo stesso senza esibirla, non sono andato a prenderla nella mia casa privata, quella che più di due anni fa mi ero preparato qui a Roma". Accanto a lui il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ha ricordato proprio gli anni berlusconiani: “In questo luogo ripercorro le mie due vite: ho passato 20 anni a fare il vostro mestiere e altri 20 anni a frequentare questo palazzo per motivi politici”.