Lady Rousseau, Casaleggio e Di Battista: verso il Movimento 7 Stelle
Si tratta di un progetto di lungo respiro e per intenderci non potrà essere presente alle prossime elezioni politiche del 25 settembre,
M5s, Casaleggio e Di Battista in campo per una nuova formazione politica
La rottura di ieri di Alessandro Di Battista con il Movimento Cinque Stelle riapre il discorso su un possibile nuovo Movimento che riprenda i temi iniziali di Casaleggio e il suo spirito originario. Di Battista ha sempre avuto ottimi rapporti con Davide Casaleggio e non può sfuggire che già un anno fa Casaleggio Jr ed Enrica Sabatini pubblicarono un programma politico, “ControVento”, che faceva riferimento al senso civico e della comunità. Inoltre, sempre un anno fa, fu annunciata la creazione di “Camelot”, una evoluzione della piattaforma Rousseau rivolta alle organizzazioni in genere (università, aziende) e al lavoro, che però potrà essere utilizzata anche in politica.
Il nome mitico -che si rifà a Re Artù- deriva da un’idea di Gianroberto Casaleggio sul fatto che un luogo dove stanno insieme deve essere gradevole e felice, un po’ come vivere appunto alla corte di Camelot. E questo luogo può essere di lavoro, svago o politico.
Certamente si tratta di un progetto di lungo respiro e per intenderci non potrà essere presente alle prossime elezioni politiche del 25 settembre, ma sul medio lungo periodo potrà costituire sicuramente un problema per Beppe Grillo che si troverà al cospetto, come in un film di fantascienza, di una sorta di clone del Movimento originario che potremmo chiamare con il suggestivo nome di “Movimento 7 Stelle”, in cui le due nuove componenti sono Casaleggio e Di Battista.
Della partita sarà ovviamente anche la compagna e presto moglie di Davide Casaleggio e cioè Enrica Sabatini che nel libro Lady Rousseau, prossima Lady Camelot, non solo spiega quello che è successo nel Movimento da una posizione privilegiata ma anche getta i semi, insieme al programma ControVento, di una rigenerazione o di una palingenesi del Movimento stesso.
Anche se l’identità originaria dei pentastellati non potrà essere rigenerata a tavolino, con una operazione a freddo. Si tratterà eventualmente di qualcosa di diverso, connesso molto di più al livello locale e alle reti civiche di cittadini che si vogliono impegnare su tematiche specifiche, che magari cambiano di volta in volta. Qualcosa di più simile quindi alla rete originaria dei Meetup che al recente passato del Movimento.