Lagarde cauta sui tassi costa all'Italia 10-12 miliardi. Anteprima

Bce, niente taglio dei tassi prima dell'estate. Inevitabile la manovra correttiva. Governo deluso

Di Alberto Maggi
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Christine Lagarde
Politica

Manovra correttiva, colpiti i trasferimenti ai comuni. Tasse su giochi e sigarette

 

Doccia non fredda ma gelata da Christine Lagarde. La Banca Centrale Europea probabilmente taglierà i tassi di interesse ma solo in estate, non prima. Intervistata alla Bloomberg House di Davos da Francine Lacqua, le è stato chiesto se potrebbe esserci il sostegno della maggioranza per una simile mossa, dato che diversi politici hanno segnalato tale tempistica. "Direi che è probabile", ha detto Lagarde.

Ma devo essere cauta, perché stiamo anche dicendo che dipendiamo dai dati e che c’è ancora un livello di incertezza e alcuni indicatori non sono ancorati al livello in cui vorremmo vederli. La Bce è ancora preoccupata per i rischi al rialzo per i salari e i membri del Consiglio direttivo, in particolare il capo economista Philip Lane, hanno segnalato che dovrebbero aspettare fino a quando non avranno i dati per il primo trimestre di quest’anno prima di iniziare ad allentare la politica. Ciò indica giugno come la data più probabile per il primo taglio dei tassi”, ha aggiunto.

Il governo e in particolare il ministero dell'Economia puntavano su una riduzione del costo del denaro di almeno lo 0,5% già in primavera per abbassare il peso degli interessi sul debito pubblico e invece niente da fare. Oltre alla mazzata per imprese e famiglie che hanno un mutuo a tasso variabile, la cautela estrema della signora Lagarde, nonostante il costante calo dell'inflazione e la recessione in Germania, porterà - secondo fonti qualificate della maggioranza - quasi certamente alla necessità di una manovra correttiva da parte dell'esecutivo dopo le elezioni europee e prima della pausa estiva del Parlamento.

Le prime ipotesi sul tavolo, viste le pessime notizie che arrivano dalla Bce, sono quelle di un intervento da 10-12 miliardi di euro per correggere i conti pubblici. D'altronde la stessa premier Giorgia Meloni nella conferenza stampa di inizio anno non aveva escluso l'esigenza di intervenire.

Escluso un incremento delle tasse da parte dello Stato, la scure si dovrebbe abbattere con tagli lineari ma siccome molti ministeri non si possono toccare - sanità in primo luogo vista la situazione di grave emergenza - a essere colpiti saranno soprattutto i trasferimenti di fondi ai comuni, grandi città e medi-piccoli centri. Questo porterà quasi certamente a un aumento delle tasse locali e a un taglio dei servizi sociali delle amministrazioni locali. Probabile anche un incremento della tassazione su giochi e sigarette, considerati non beni di prima necessità sui quali il governo si sente libero di intervenire.