Lega "salvata" dal voto del Sud. Solo col Centro-Nord finiva sotto il 4%
Fase delicatissima per la Lega dopo il tonfo alle Politiche
A punire il Carroccio è stato proprio il Nord. FdI ha doppiato e spesso triplicato la Lega da Cuneo a Pordenone, passando per Bergamo e Verona con un tracollo che sta mettendo in subbuglio il partito
Incredibile. Impressionante. Ma vero. Matteo Salvini ha detto di essere " deluso" dal 9% scarso raccolto ieri alle elezioni politiche, ma analizzando bene i dati dello spoglio delle schede si scopre qualcosa di clamoroso. L'ultima volta che il Carroccio ha preso il 13% in Lombardia è stato quando Roberto Maroni fu eletto Governatore e contestualmente si votò anche per le Politiche (2013).
A livello nazionale, per il Parlamento, la Lega si fermò poco sotto il 4% con risultati in Veneto, Piemonte, Liguria, Friuli, Trentino ed Emilia Romagna (oltre alla Lombardia) molto simili a quelli di ieri. Va da sé, quindi, che se non ci fossero stati quei 5, 6 o anche 7% raccolti al Centro-Sud - dall'Abruzzo alla Basilicata, dal Molise alla Calabria - per la Lega il risultato sarebbe stato agghiacciante, simile a quello della bicicletta Fratoianni-Bonelli e con il rischio di restare fuori dal Parlamento.
A punire il Carroccio è stato proprio il Nord. FdI ha doppiato e spesso triplicato la Lega da Cuneo a Pordenone, passando per Bergamo e Verona con un tracollo che sta mettendo in subbuglio il partito. "Ora Matteo dovrà essere bravo a gestire il partito", spiegano fonti leghiste. E i pericoli per il segretario non vengono solo dai "soliti" Zaia, Fedriga e Giorgetti perché "bisogna temere di più quello che non si vede di quello che si vede", ovvero la delusione e la voglia di cambiamento di tanti militanti.