Lega, piano per ottenere le elezioni anche se mezzo M5S va con Di Maio

Rimpasto di governo e punti programmatici che il Pd non potrà mai accettare

Di Alberto Maggi
Matteo Salvini ai seggi
Politica
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Crisi di governo, l'obiettivo di Salvini sono le elezioni dopo l'estate


"Questo Parlamento è di sei ere fa, meglio ridare la parola agli italiani". Così ieri sera Matteo Salvini parlando a una festa della Lega nella Bergamasca. Finora il leader della Lega non ha detto in modo chiaro ed esplicito "elezioni", come fa Giorgia Meloni, ma prosegue parlando o ai suoi o per comunicati facendo capire che le urne sono lo sbocco naturale della crisi. La prudenza nel linguaggio serve a non far "saltare" Forza Italia e non a caso ieri Salvini ha incontrato Silvio Berlusconi in Sardegna ed è uscita un'altra nota congiunta per ribadire lo stop alla collaborazione di governo con il M5S aprendo all'ipotesi elezioni al più presto. Ed è proprio il voto quello che hanno in mente in Via Bellerio.

Il voto subito, il 25 settembre o il 2 ottobre, anche se, come detto, serve cautela perché in Forza Italia l'area ministri-Gianni Letta vuole confermare Draghi a Palazzo Chigi, è l'unica strada a questo punto per il Carroccio. Se Salvini restasse altri 6-8 mesi al governo con Letta, Renzi e Di Maio il rischio concreto sarebbe quello di trovarsi nella primavera del 2023 con Fratelli d'Italia al 30% e la Lega al 10. Ma attenzione, se davvero riuscisse l'operazione di svuotare il M5S portando almeno metà parlamentari verso Insieme per il Futuro, la Lega sarebbe a quel punto costretta ad andare avanti ingoiando il boccone amaro? Niente affatto. E' già pronta la controffensiva.

A quel punto, Salvini chiederebbe un rimpasto di governo in quanto - spiegano fonti del Carroccio - Patuanelli, D'Incà e Dadone non possono certo pretendere di restare ministri non essendo più parte di quella che alle elezioni del 2018 fu la prima forza politica alle elezioni. Non solo, la Lega metterebbe in campo anche una richiesta molto forte dal punto di vista programmatica, chiedendo di puntare su pensioni (eliminazione definitiva della Legge Fornero), tasse (pace fiscale e rottamazione delle cartelle), contrasto all'immigrazione clandestina (via la ministra Lamorgese) e stop in Parlamento a Ius Scholae e legalizzazione della cannabis.

Insomma, richieste pesanti e nette che Draghi non potrà accettare, soprattutto perché sarà il Pd a non poter fare harakiri nei confronti del Carroccio. E a quel punto, nonostante lo svuotamento del M5S verso Di Maio, resterebbero solo le elezioni anticipate dopo l'estate. E Salvini avrebbe vita facile a spiegare agli elettori di non essere stato il killer del governo Draghi ma di aver chiesto importanti cambiamenti su squadra e programma che gli altri - il Pd - non hanno accettato.