Lega, cinque nomi per il dopo Zaia candidato presidente in Veneto. Eccoli. Anteprima
Sia che il Centrodestra resti unito o che il Carroccio vada da solo
La Lega ha solo l'imbarazzo della scelta e il messaggio agli alleati, Meloni e Tajani in testa, è chiarissimo: prendere o lasciare
La sfida è aperta. La Lega, anzi, la Liga Veneta, non cede di un millimetro. E continuerà nei prossimi weekend a raccogliere firme per consentire a Luca Zaia di ricandidarsi alle elezioni regionali in Veneto. "Una chiamata di popolo" l'ha definita il Governatore più amato d'Italia.
Ma Fratelli d'Italia e Forza Italia sono sordi e non intendono assolutamente rivedere la propria posizione sul vincolo del doppio mandato. A questo punto, come ha spiegato anche il segretario federale e vicepremier Matteo Salvini ad Affaritaliani.it, il candidato del Centrodestra in Veneto deve essere un leghista. Su questo, la Liga con il Leone di San Marco pronto a sfoderare la spada, non ha dubbi. "E' la linea del Piave", ripetono all'unisono nel Carroccio regionale.
Ma se Giorgia Meloni non cedesse e dovesse imporre un suo uomo, la Lega è pronta a correre da sola alle elezioni regionali convinta di vincere con una coalizione che comprenda anche la Lista Zaia e altre liste civiche che rappresentano piccoli imprenditori, artigiani e agricoltori oltre al territorio e alla forte richiesta di autonomia per la regione. Amministratori capaci e con esperienza non mancano. Ma chi potrebbe essere il candidato della Lega sia che il Centrodestra resti unito sia che corra da sola la Lega con la sua coalizione contro FdI-FI e Centrosinistra?
Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, in pole position ci sono sicuramente Alberto Stefani, segretario della Liga Veneta e vicesegretario federale, e Mario Conte, popolarissimo sindaco di Treviso vicinissimo a Zaia. In seconda battuta si fanno altre tre nomi di spicco e molto conosciuti in Veneto: il vice-presidente dell'attuale giunta regionale Elisa De Berti, assessore con deleghe ai lavori pubblici, infrastrutture, trasporti e affari legali, Massimo Bitonci, sottosegretario al ministero del Made in Italy e Alberto Villanova, capogruppo della Liga Veneta in Consiglio regionale.
La Lega ha solo l'imbarazzo della scelta e il messaggio agli alleati, Meloni e Tajani in testa, è chiarissimo: prendere o lasciare. Convinti, i leghisti veneti, di poter vincere anche senza Fratelli d'Italia e Forza Italia.
Leggi anche/ Veneto, Lega: "Meloni capisca che basta una fiamma e sarà incendio. Candidato nostro o da soli" - Affaritaliani.it