Lega, i dissidenti 'avvisano' Salvini: "No ai tedeschi di Afd e a Vannacci"
Appello per tornare alle origini del Carroccio
Tra i firmatari spiccano Cristian Invernizzi, Paolo Grimoldi, Daniele Belotti, Jari Colla, Luca Paolini, Germano Racchella
Tornare al "pragmatismo" della vecchia Lega "che ci ha sempre portati alla ricerca di collocazioni utili al raggiungimento degli obiettivi", rompendo le alleanze con gli estremisti europei, a partire dai tedeschi di Afd, ("chi non ha la nostra naturale repulsione nei confronti di fasci e svastiche"). E non dare spazio nelle liste per le europee a personaggi come Roberto Vannacci "con forte marcatura nazionalista, totalmente estranei al nostro movimento". E' questa la richiesta della lettera appello che una ventina di ex parlamentari, dirigenti e amministratori della Lega, attivi nei territori del Nord ha indirizzato al segretario Matteo Salvini, in vista delle elezioni dell'8 e 9 giugno. Tra questi non pochi sono i parlamentari usciti dal partito, non condividendo la linea politica della segreteria, altri non più ricandidati o espulsi, e ancora chi ha preferito tornare a amministrare i territori, lontano da Roma, tornando alle origini. Altri infine, ancora vicini a Umberto Bossi, che non ha nascosto critiche alla svolta nazionalista e sovranista di Salvini.
Nel testo, che AdnKronos ha potuto visionare, tra i firmatari spiccano Cristian Invernizzi, già segretario Provinciale a Bergamo e deputato dal fino al 2022, Paolo Grimoldi Segretario Lega Lombarda dal 2015 al 2021, fondatore del coordinamento Federale MGP, gli ex deputati Daniele Belotti, Jari Colla, Luca Paolini, Germano Racchella, l'ex viceministro allo sviluppo economico Dario Galli e tanti amministratori locali, tra cui l'attuale sindaco di Senago, Magda Beretta, Tiziano Belotti, sindaco di Rovato, Renato Pasinetti Sindaco di Travagliato, Andrea Monti (Lazzate), l'ex primo cittadino di Monza, Marco Mariani.
La lettera, appena recapitata a Salvini, introduce "una serie di osservazioni di interesse per il futuro del nostro amato movimento". "Riteniamo importante, su tematiche come l’immigrazione, la qualità dell’alimentazione, l’agricoltura, le politiche ambientali, industriali e la sfida energetica, riuscire a dare risposte concrete ai cittadini, evitando l’appannamento dell’interesse degli iscritti e un affievolimento della loro partecipazione", scrivono i 'nordisti'. "È inevitabile dunque chiedersi dove sia finito il tradizionale pragmatismo che ci ha sempre portati alla ricerca di collocazioni utili al raggiungimento degli obiettivi".
Nel mirino in particolare finiscono le alleanze in Europa con l'ultradestra, con Le Pen e i tedeschi di Alternative für Deutschland: "La scelta per alcuni aspetti anche condivisibile, di non aderire ad una delle grandi famiglie politiche europee non può comunque portare la Lega a condividere un cammino con partiti e movimenti che nulla hanno a che fare con la nostra storia culturale e politica. Ci e ti chiediamo: perché abbiamo smesso di dialogare con forze autonomiste e federaliste, per accordarci con chi non ha la nostra naturale repulsione nei confronti di fasci e svastiche?".
No anche alla candidatura di Vannacci: "Siamo convinti che, se le indiscrezioni sulla candidatura nelle nostre liste di personaggi con forte marcatura nazionalista, totalmente estranei al nostro movimento, fossero veritiere, renderebbero ancor più difficile il perseguimento degli obiettivi storici del partito". "Auspicando di essere ascoltati, ci auguriamo dunque, di continuare come da sempre il nostro Movimento ha fatto, a condividere strategie comuni e sostenerle in modo concreto", è la chiusura della lettera con le firme in calce.