Lega, il tentativo di distruzione di Salvini. Ma comanda lui, ora nelle piazze

Prosegue il tentativo di delegittimare politicamente il leader del Carroccio, ma nella Lega comanda ancora lui ed ora è tornato nelle piazze

l'opinione di Paolo Becchi
Matteo Salvini Lapresse
Politica
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Tutti i giornali oggi festeggiano gli ottanta anni di Umberto Bossi - un tempo lo odiavano il Bossi, oggi lo osannano contro Salvini - e parlano - senza sapere- di una Lega spaccata, di un Salvini ormai abbandonato da tutti e che sarà prossimamente sostituito da non sanno neppure dire chi, perché Salvini è insostituibile. Ho la nausea cerebrale di fronte a questo tentativo di distruzione di un leader politico, peraltro anche sotto processo per aver difeso da ministro dell'Interno i confini. 

Vediamo come stanno realmente le cose. Nel partito le decisioni le prende Salvini. Il giorno che Salvini decidesse di uscire dal governo, Giorgetti darebbe subito le dimissioni. Punto. Le oscillazioni a cui stiamo assistendo sono necessarie e volute, fanno capire al popolo che al momento bisogna difendersi facendo buon viso a cattiva sorte.

Certo, Salvini non romperà sul green pass, cercherà di frenare la deriva, ma una rottura non ci sarà. Ma se il premier Mario Draghi toccasse Quota 100 scoppierà l’inferno (vedi box sotto). Questo quello che succederà nei prossimi mesi.

Quota 100/ "Nelle prossime settimane in Parlamento si confronteranno due idee diverse. Pd e M5S proveranno a cancellare Quota 100 per tornare alla legge Fornero e confermare il reddito di cittadinanza. Noi vogliamo fare l'esatto contrario, confermare Quota 100 e togliere il reddito di cittadinanza. Se a sinistra qualcuno pensa di tornare alla legge Fornero la Lega farà le barricate, cinque anni di vita non si rubano". Lo ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini, parlando a Bovolone nel Veronese.

Ma Salvini starà sempre attento a cogliere ciò che si muove nella società. E sul green pass lo ha detto chiaramente: vedremo nei prossimi mesi se la decisione imposta da Draghi era quella giusta. 

C’ è un altro punto da sottolineare. Salvini è tornato nelle piazze, non sono dappertutto ancora piene come un tempo, ma la sua gente si sta di nuovo scaldando.

È l’unico leader di nuovo nelle piazze. Gli altri occupano i salottiLo danno tutti perdente 5 a 0, ma lui non molla. Punta su Torino e ha fiuto. Spera a Roma nel ballottaggio.

E come dargli torto. Ma trovate un leader altrettanto generoso che sacrifica tutto se stesso per le sue idee e il suo partito? Salvini non ha gettato la spugna, non è nel suo carattere, ha buttato il cuore oltre l’ostacolo.