Lega-Russia, l'ombra del Cremlino dietro la caduta del governo Draghi
I colloqui segreti tra Kostyukov e Capuano. A maggio il funzionario russo all’emissario di Salvini: "I ministri leghisti sono intenzionati a dimettersi?"
Quei colloqui segreti tra Lega ed emissari di Putin
"I ministri leghisti sono intenzionati a dimettersi?". A porre la domanda è Oleg Kostyukov, importante funzionario dell’ambasciata russa. L'interlocutore è Antonio Capuano - un ex deputato napoletano di Forza Italia poi divenuto consigliere per i rapporti internazionali del leader della Lega Salvini. Lo sostiene La Stampa in un lungo articolo nel quale dà conto di un documento dell’intelligence contenente i colloqui segreti tra i due uomini, presunti trait d'union tra la Lega e il Cremlino.
Quella domanda è il passaggio chiave, secondo la Stampa, perché lascia "agli atti un interesse fattuale di Mosca alla «destabilizzazione» dell’Italia. In quei giorni Salvini e il M5S stanno scatenando l’offensiva contro l’allora premier, rispettivamente, con la campagna d’opinione e la risoluzione parlamentare che punta a chiedere il no all’invio delle armi in Ucraina, e i russi ritengono giunto il momento di poter esplicitare il passo più grave", prosegue il quotidiano torinese: chiedere appunto se la Lega intende far cadere il governo Draghi.
Sempre la Stampa spiega meglio chi è Kostuykov, "vicario dell’ufficio politico dell’ambasciata russa a Roma" e colui che "compra materialmente in quei giorni i biglietti aerei per la tentata, e poi abortita, missione di pace di Salvini a Mosca. Biglietti che il capo leghista ha spiegato poi di aver rimborsato", prosegue il quotidiano, secondo il quale "tutto questo avviene in una serie di conversazioni tra il 27 e il 28 maggio 2022. Il 26, il giorno prima, Draghi ha parlato al telefono con Putin per provare a sbloccare la crisi del grano". Ma Kostyukov, scrive Iacopo Iacoboni su la Stampa sarebbe anche "il figlio di Igor Kostyukov, il capo del Gru, i servizi militari di Mosca, pezzo grossissimo dell'apparato putiniano".
Gli incontri fissati con Lavrov e Medvedev
Non è finita. "A inizio di maggio del 2022 Capuano sarebbe contattato da una esponente del partito di Vladimir Putin, Russia Unita, che, informata della missione programmata per il leader del Carroccio, si sarebbe offerta di supportare il Consulente di Salvini nell’organizzazione della trasferta", scrive la Stampa. "In tale contesto, il Consulente avrebbe riferito di incontri già fissati con il Ministro Sergej Lavrov – con il quale sarebbe stato programmato un pranzo per il 6 maggio 2022 – e con il Presidente della Camera Alta dell’Assemblea Federale russa, Valentina Matvienko", una oligarca con grandi possedimenti in Italia.
La Stampa prosegue il racconto: "La sera del 27 maggio l’ambasciata russa manda per sms a Capuano i biglietti aerei di Salvini. Il quale riceve conferma che oltre al pranzo con Lavrov, ci sarà un incontro «fissato per martedì 31 maggio 2022», con Dmitry Medvedev, l’uomo che in questi mesi si è dimostrato il più falco dei falchi del Cremlino" e che 50 giorni dopo esulterà per la fine del governo Draghi.
Il viaggio di Salvini salta. E, spiega ancora la Stampa, "di fronte a un Capuano in agitazione per la possibile irritazione del Cremlino, lo rassicura «di non preoccuparsi per gli impatti su Mosca»". Si legge nel report citato da la Stampa: "«Parallele evidenze attesterebbero che il diplomatico russo, dopo il colloquio con Capuano, avrebbe lasciato la propria residenza per recarsi all’Ambasciata russa a Roma dove si sarebbe trattenuto per circa un’ora, verosimilmente allo scopo di tenere comunicazioni riservate con Mosca». Il viaggio leghista a Mosca è fallito, ma c’è ampio e soddisfacente materiale per l’operazione-caduta di Draghi", chiosa il quotidiano torinese.