Lega, siluro del cofondatore Leoni: "Salvini fascista, ha paura del Congresso"
"Il partito ha tradito il federalismo, il Nord non ne può più"
Lega, il cofondatore Leoni: "Salvini non vuole il congresso perché teme di andare a casa"
In Lega le cose "non vanno bene da un po'. Salvini si è giocato il 30% di voti. E non è proprio vero, come dicono, che la nostra Lega era ai minimi termini. L'abbiamo portata a tirare eccome. Quando abbiamo eletto Formentini a Milano non eravamo al 3%. Forse qualcuno se l'è dimenticato". Lo dice intervistato da Repubblica Giuseppe Leoni, architetto oggi 77enne, tra i fondatori della Lega insieme a Umberto Bossi.
Leoni non risparmia critiche all'attuale segretario che non ha cambiato anima al partito: "Io sono federalista, lui è fascista. Io voglio l'autonomia, lui vuole i fascisti. Non occorre aggiungere altro".
"Io so che la Lega era federalista, si batteva per il Nord, per l'autonomia, per le industrie, per i lavoratori. Adesso è malata di nazionalismo e di fascismo. Per me che, come Bossi, vengo da una famiglia antifascista, è doloroso". Leoni assicura che non solo in Veneto c'è malumore: "Anche i lombardi ne hanno piene le scatole. Lo sapete che la rivolta, il casino è molto più forte in Lombardia? Però i giornali non ne parlano, viene bellamente silenziato. I capoccia lo sanno, il perno è qui, se viene giù la Lombardia viene giù tutto".
La soluzione per Leoni deve passare dai congressi: "Ma Salvini non vuole farli. Prende tempo. Forse ha paura di andare a casa. Intanto il malcontento sta montando sempre di più, dopo le Europee vediamo che cosa succede. O forse anche prima". Ultima stoccata poi per il generale Vannacci, tra i nomi possibili in lista per le europee: "I militari mi sono sempre stati sulle balle, soprattutto quelli del manganello. Io faccio l'architetto, non so se mi spiego… I militari devono fare i militari, come i magistrati devono fare i magistrati. Chi serve lo Stato non entra in politica. Poi questo Vannacci ne dice ogni giorno di tutti i colori".