Lega, allarme sondaggi. Soglia al 15%, se va sotto... Ecco che cosa accade
Lega, sotto il 15%? Scatta l'affiancamento di Salvini da parte dei sondaggisti. I nomi
Lega, timori per la reazione dell'ala dura
16,2% con una flessione dello 0,8 rispetto alla settimana precedente. L'ultimo sondaggio Swg per il Tg de La7 di Enrico Mentana è impietoso per la Lega. Il calo continua e non si ferma. Ormai il partito di Matteo Salvini è più vicino al Movimento 5 Stelle che non a Fratelli d'Italia e al Partito Democratico, che si contendono di settimana in settimana la prima posizione. Nel Carroccio, tra deputati e senatori, è scattato l'allarme. Le cronache parlamentari e il tam tam da Montecitorio e da Palazzo Madama parlano di "preoccupazione" tra i parlamentari leghisti per un trend in discesa che non sembra volersi fermare. E che la guerra in Ucraina, anche dopo il contestato viaggio di Salvini in Polonia, ha semmai amplificato anziché arrestare.
Il timore, ovviamente, è quello che alle prossime elezioni politiche, complice anche il taglio del parlamentari, la pattuglia di leghisti in Parlamento possa uscire fortemente ridimensionata con molti deputati e senatori che non torneranno a Roma. Oltre, ovviamente, al rischio più che concreto di sorpasso da parte di Fratelli d'Italia e con Giorgia Meloni presidente del Consiglio, in caso di vittoria del Centrodestra viste le storiche regole che valgono nel Centrodestra. La soglia d'allarme sembra essere il 15%, se la Lega dovesse sfondare al ribasso questa barriera, magari sorpassata dai 5 Stelle, potrebbero scattare le contromisure interne.
Fonti qualificate escludono le dimissioni del segretario e un nuovo congresso, almeno fino alle Politiche, ma potrebbe esserci un rafforzamento della segreteria politica leghista oggi in sordina. In sostanza, potrebbe nascere una sorta di cordone attorno a Salvini per accompagnarlo nelle decisioni chiave e nelle uscite pubbliche. In campo soprattutto l'ala governativa, formata dai ministri Giancarlo Giorgetti e Massimo Garavaglia e dai Governatori Massimiliano Fedriga e Luca Zaia. Nella Lega potrebbe quindi assumere ruoli più importanti di quelli che hanno oggi, politicamente e mediaticamente, figure come il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari e l'assessore allo Sviluppo economico in Lombardia Guido Guidesi, oltre ovviamente alla squadra di governo e ai presidenti di Regione.
Non un commissariamento di Salvini, spiegano le fonti, ma un modo per aiutare e sostenere il segretario in un momento difficile per il Carroccio. Il timore, però, è quello che una Lega che si sposta su posizioni più 'draghiane' possa far esplodere la contraddizione con l'altra Lega, quella di lotta, che su molti dossier, a partire dalle restrizioni anti-Covid (ma non solo), è costantemente sul piede di guerra e non ha mai digerito fino in fondo l'alleanza (temporanea) con Pd e M5S e nemmeno la convergenza sul bis di Sergio Mattarella nelle recente partita per il Quirinale.
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