Partite Iva, FdI: ""Lettere di Leo corrette e non punitive. Il Fisco amico non vuol dire poter evadere"
Parla Manlio Messina, vice-capogruppo vicario alla Camera
"L'evasione fiscale va combattuta. Le lettere del vice-ministro Leo sono corrette, coerenti con il percorso del governo Meloni"
"Il vice-ministro Leo ha fatto bene ad inviare lettere, che non sono assolutamente punitive, per ricordare alle partite Iva che c'è una proroga del concordato e, nel caso, aderire visto che scade il 12 dicembre. A maggior ragione se siamo di fronte a partite Iva che dichiarano meno dei loro dipendenti, sotto questo aspetto l'azione del vice-ministro dell'Economia è corretta". Con queste parole Manlio Messina, vice-capogruppo vicario alla Camera di Fratelli d'Italia, intervistato da Affaritaliani.it, commenta le polemiche sollevate dalla Lega contro il vice-ministro del Mef Maurizio Leo per le lettere inviate alle partite Iva ricordando loro che il concordato termina il 12 dicembre invitandoli ad aderire.
"La lotta all'evasione va fatta. Noi con il governo Meloni vogliamo un Fisco amico ma questo non vuol dire poter evadere o consentire di evadere le tasse. L'evasione fiscale va combattuta. Le lettere del vice-ministro Leo sono corrette, coerenti con il percorso del governo Meloni. Serenamente si invita a pagare il proprio debito, laddove ci fosse, con il Fisco". Quanto alle critiche della Lega, Messina afferma: "Siamo una coalizione in cui i partiti hanno sensibilità diverse ma con univoci punti di caduta a differenza dei nostri avversari politici. Per me non ci sono polemiche o critiche e il viceministro Leo oggi è intervenuto in modo molto chiaro. In quelle lettere non c'è alcuna intenzione punitiva. Ribadisco, vogliamo un Fisco amico ma l'evasione va combattuta senza se e senza ma. E sono certo che questo lo pensino anche i nostri alleati di maggioranza". Però se una partita Iva dichiara un reddito inferiore ai propri dipendenti qualcosa che non va c'è… "Certamente un faro si accende, ma non è detto che sia un evasore. Ci sono tanti piccoli imprenditori o partite Iva che danno come priorità pagare gli stipendi e quindi può capitare. Ma una verifica è giusta".
Per quanto concerne l'ampliamento della platea fino a 50mila euro di reddito lordo all'anno che beneficerà della riduzione dell'aliquota Irpef dal 35 al 33%, che dipende dall'esito della riapertura del concordato, Messina dichiara: "Siamo assolutamente fiduciosi di poter raggiungere questo obiettivo da inserire nella Legge di Bilancio per il 2025. Ma dobbiamo fare i conti con il bilancio e tenere in ordine i conti pubblici è la battaglia principale visto che fino al 2027 il Superbonus costerà allo Stato 40 miliardi di euro all'anno. Abbiamo iniziato un percorso con le partite Iva, intendiamo tagliare l'Irpef fino a 50mila euro e abbiamo anche reso strutturale il taglio del cuneo fiscale del 7%. Ma se lo spread oggi è ai minimi è grazie al lavoro del ministro Giorgetti che ha sempre come barra quella di tenere i conti in ordine", conclude il vice-capogruppo vicario alla Camera di Fratelli d'Italia.
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