Partite Iva, Borghi (Lega) ad Affaritaliani.it: "Le lettere del vice-ministro Leo sono intimidatorie e minacciose"

"Rottamazione definitiva delle cartelle esattoriali con rate gestibili"

Di Alberto Maggi

Claudio Borghi e Matteo Salvini

Politica

"Siamo stati eletti con il Centrodestra per costruire un Fisco amico. Tutti devono pagare le tasse che però devono essere giuste e lo Stato deve minimizzare i problemi per i cittadini e non partire dal presupposto che tutti siano evasori"


"La questione è molto semplice: noi siamo stati eletti con il Centrodestra per costruire un Fisco amico. Tutti devono pagare le tasse che però devono essere giuste e lo Stato deve minimizzare i problemi per i cittadini e non partire dal presupposto che tutti siano evasori". Claudio Borghi, capogruppo della Lega in Commissione Bilancio al Senato, intervistato da Affaritaliani.it, spiega i motivi delle critiche del Carroccio alle lettere inviate alle partite Iva del vice-ministro dell'Economia Maurizio Leo.

"Il concordato è di fatto una misura che abbassa le tasse e semplifica la vita, ma se viene fatto a fine anno, ovvero a giochi chiusi, consente al contribuente di scegliere: mi conviene aderire o no? Questo concetto, ovvero il poter scegliere, dal punto di vista fiscale normalmente ci piace. Ma il punto è che come è stato congegnato, il concordato è un aiuto a chi nel 2024 è andato molto bene perché lo Stato gli propone di pagare una cifra inferiore a quella che avrebbe dovuto versare all'Erario (anche se accetta di assumersi un rischio relativo all'anno prossimo perché oggi non sa se andrà bene o male). A chi invece quest'anno che si chiude non è andato bene, o addirittura sta per chiudere, il concordato non conviene affatto".

Borghi aggiunge: "Per tutti coloro che hanno avuto un anno difficile o pessimo e pertanto, giustamente, non aderiscono al concordato, presentarsi con lettere vagamente minacciose non significa per lo Stato mostrarsi vicino ai contribuenti ma anzi, per chi vive situazioni complicate potrebbe suonare come la goccia che fa traboccare il vaso. Il Fisco, e per questo tutto il Centrodestra è stato eletto nel 2022, deve essere amico e vicino ai cittadini e non feroce con i più deboli e con chi è in difficoltà. La migliore soluzione sarebbe quella di tendere loro una mano e offrire loro una rottamazione definitiva delle cartelle esattoriali con rate gestibili, che non sono affatto un condono, ma che aiutano davvero chi vuole avere ancora una speranza. Invece forzare un'adesione al concordato non è la soluzione. Le lettere del vice-ministro Leo sono intimidatorie perché non aiutano chi è in difficoltà ma lo minacciano", conclude l'esponente del Carroccio.

Fisco: Salvini, lettere sono inquisitorie, concordato non funziona - «Non ho condiviso né nel metodo, né nel merito questo invio di milioni di lettere sotto Natale con un tono inquisitorio a gente che ha pagato le tasse. Se c’è uno strumento che non funziona, e penso al concordato, non bisogna inseguire gli italiani, ma cambiare strumento». Così il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, a margine di un sopralluogo sul raccordo autostradale A4-Valtrompia, a chi gli chiedeva delle lettere inviate dall’Agenzia delle Entrate ai contribuenti per l’adesione al concordato. La proposta della Lega, al contrario, è «quella che ha funzionato in passato, e penso possa farlo anche in futuro, cioè la rottamazione a lungo termine», mentre l’Agenzia delle Entrate «può anche mandare 50 lettere al giorno, ma non arriva da nessuna parte».E a chi gli chiedeva di chi fosse la responsabilità di una scelta del genere, ribatte: «Non do colpe, se uno strumento non funziona è inutile insistere. Ne ho parlato con Giorgetti dieci minuti fa».

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