Luca Zani è grave in ospedale. Testimone chiave del caso Pozzolo

Noto avvocato, caduto dalla sua mountain bike

di Redazione
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Zani è stato sottoposto a intervento chirurgico

 

L’avvocato Luca Zani è ricoverato in gravi condizioni al CTO di Torino. Il noto professionista, che è anche consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Biella, è caduto durante una discesa in mountain bike sulla pista del Monte Casto. Lo scrive il sito La provincia di Biella ripreso da Dagospia.

Zani ha perso il controllo della bicicletta andando a sbattere con violenza contro un albero. Gli uomini del soccorso alpino lo hanno stabilizzato caricandolo poi sull’elisoccorso che lo ha trasportato al Cto.

Nella notte è stato sottoposto a intervento chirurgico. La prognosi resta riservata.

«Pozzolo aveva la pistola in mano, ed era solo. Solo dopo si è avvicinato il capo scorta. Io stavo raccogliendo gli ultimi bicchieri dai tavoli e, di sfuggita, ho notato che quell'oggetto, che pensavo essere un accendino, era rivolto proprio nella direzione in cui ci trovavamo io e Luca Campana, l'operaio ferito. Per questo mi sono spostato. Poi ho sentito lo sparo». Sono le parole di Luca Zani, avvocato e consigliere comunale a Biella, uno dei trenta invitati alla festa organizzata a Rosazza dalla sindaca e sorella del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro in cui è rimasto ferito Campana.

[…] «Ero già in cucina al momento dello sparo - prosegue - Ma non posso assolutamente dire con certezza che in quel preciso momento l'arma fosse impugnata proprio dall'onorevole Pozzolo. Sono otto giorni che non dormo. Me ne stavo andando quando ho sentito lo sparo, ma non ho visto chi ha sparato. Campana poi è venuto in cucina dicendo: mi hanno sparato. Pozzolo invece era sotto choc. Non mi hanno ascoltato i carabinieri quella sera perché dovevo andare a prendere mia figlia ad una festa».

«Dovevamo farla a casa mia - racconta Zani -. Ma fino all'ultimo non avevamo deciso se esserci o no. E poi non si potevano ospitare 30 persone». Così la scelta è andata alla sala della Pro Loco di Rosazza.

[…] «Una sera tranquilla. Ognuno aveva portato qualcosa. Io una magnum di champagne, poi c'era la salsiccia di Bra, i cannoli - continua -. Tutto in cucina. Pozzolo non era tra gli invitati. È arrivato verso l'1.15, lo ricordo perché dovevo andare a prendere mia figlia ad una festa. L'ho visto solo con quello che pensavo fosse un accendino. Vicino a lui, poco dopo, il capo della scorta Pablito Morello. Poco più in là il genero Luca Campana. Quando li ho visti, ho pensato: “Meglio girare alla larga”. E infatti me ne sono andato verso la zona della cucina. Poco dopo ho sentito lo sparo».

[…] Ciò che Zani ricorda bene è che dopo lo sparo la pistola era rimasta sul tavolo. «Campana è poi arrivato dove eravamo noi. Urlava: “Mi hanno sparato! Mi hanno sparato”. “Ma va”, ho detto io. “Sarà un botto". E lui ha ripetuto “No, ti giuro, mi hanno sparato con un proiettile". Era così agitato che prima gli ho detto di calmarsi. Si toccava la gamba, perdeva sangue - dice ancora -. L’ho aiutato a togliersi i pantaloni: quando ha visto la ferita ha avuto quasi un mancamento. Allora abbiamo chiamato i soccorsi. […]  Pozzolo era sotto choc. Non ha parlato a lungo. La piccola pistola, in quel momento, era appoggiata sul tavolo. È stato Morello, il capo scorta, a metterla in sicurezza, su un mobile. Poi l'arrivo dei soccorsi e delle forze dell'ordine. […]». […]