Bisignani: "Il governo è finito, ma Mattarella non scioglie le Camere"

Scissione nel M5S, governo, elezioni... Intervista di Affaritaliani.it a Luigi Bisignani

Di Alberto Maggi
Mario Draghi e Sergio Mattarella (Lapresse)
Politica
Condividi su:

Bisignani a ruota libera: "Di Maio avrebbe dovuto fare la battaglia dall'interno e cacciare Conte"


Bisignani, i 5 Stelle sono finiti dopo la scissione di Di Maio?
"Finiranno in una macedonia. Tutti i partiti che si sfaldano così finiscono male".

Di Maio avrà successo con Insieme per il Futuro?
"Ha un seguito importante in Campania, un consenso che porterà in dote a qualcuno. Può avere un ruolo in Campania, ma dubito che possa averlo da solo a livello nazionale. Di Maio avrebbe dovuto fare la battaglia dall'interno e cacciare Conte perché è il simbolo che vince. Sempre".

Voti campani da portare a chi?
"Ci vuole il pallottoliere. Uno esclude l'altro, al centro il clima d'odio è totale. Come sempre il più furbo è il mio vecchio amico Tabacci, come una salamandra esce dal fuoco e trova la soluzione migliore per sopravvivere. Si candida con il Pd, poi a Milano...e con questa cosa del simbolo ha fatto un grande regalo a Di Maio".

Giorgetti farà come Di Maio? Scissione anche nella Lega?
"Non credo, è troppo bravo e troppo pigro per fare una cosa di questo genere".

Il governo arriverà a fine legislatura?
"Il governo vivacchia come i peggiori della Prima Repubblica. Il presidente del Consiglio non è in grado di tenere insieme la squadra e ora gli cascherà addosso il Pnrr. Tutti danno per finito il governo, anche se c'è la smania di potere del Pd e la mancanza di coraggio del Quirinale che lo tengono in vita. E' come un malato di Covid intubato, non ha alcuna spinta propulsiva".

Quando ci saranno le prossime elezioni politiche?
"In un Paese serio il prima possibile, ma temo che cercheranno di arrivare a maggio 2023 per fare le nomine. Un accordo di potere tra Letta, Mattarella e le banche d'affari che potranno confermare i loro uomini nelle grandi aziende pubbliche e gestire così la politica industriale anche nei prossimi cinque anni".

Letta riuscirà a costruire il campo largo?
"Deve guardare al campo stretto del suo partito prima. E' immobile, ha avuto la fortuna di quelle assurde dimissioni di Zingaretti ed è diventato segretario per una coincidenza astrale. Il Pd è più il partito di Macron che un partito italiano e Letta è più il segretario di Macron che di un partito italiano. Non a caso è il prediletto dell'ambasciatore francese".

A destra?
"Andranno insieme per forza. Bisogna vedere che cosa succede a Berlusconi, fino a quando tiene fisicamente andranno tutti insieme. Ma con Fascina e Ronzulli che hanno tutto questo potere Forza Italia perderà altri pezzi".

Draghi premier dopo il voto come vogliono Calenda e Renzi?
"Non credo proprio, finirà come Conte. Tutti dicevano che sarebbe stato premier a vita e poi abbiamo visto come è finito. D'altronde i sondaggi vengono gestiti a Palazzo Chigi e fino a quando sarà premier sarà il migliore di sempre".

Meloni premier è un'ipotesi che non esiste?
"I poteri forti non glielo faranno fare. Lei dovrebbe indicare adesso un presidente del Consiglio di grande standing e levatura internazionale, se facesse questo gesto aprirebbe il gioco. E' giovane, che fretta ha di fare il premier? Vuole farsi massacrare dalle banche d'affari di tutto il mondo? E certo non basterà a salvarla la simpatia di cui gode negli Stati Uniti".