M5S, Conte capo, ma si teme che Grillo faccia saltare tutto. Inside

M5S, Di Maio: "Avanti con il dialogo, ma non sottovalutare le difficoltà"

Di Alberto Maggi
Politica
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"Credo fortemente nel dialogo e nella mediazione. E per cercare la sintesi serve un duro lavoro. Certo, bisogna essere realisti. Non dobbiamo sottovalutare le difficoltà, ma vi posso assicurare che tutti e sette ci stiamo impegnando in grande sintonia nella ricerca di una soluzione". Così il ministro Luigi Di Maio, a margine delle comunicazioni alle Commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato, in merito al lavoro del direttorio sullo Statuto del Movimento 5 Stelle. "La situazione - ha aggiunto Di Maio - non è semplice, per questo continueremo a dare il massimo per il bene del Movimento".

Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, l'equilibrio è molto "sottile" e nonostante un cauto ottimismo da parte dei sette saggi resta una grande prudenza. Il timore è quello che si dia troppo presto per fatto l'accordo e poi, all'improvviso, magari su un punto nemmeno dirimente, tutto possa saltare. Per questo si lavora dietro le quinte, senza troppe dichiarazioni e si procede con i piedi di piombo proprio per evitare il pericolo scissione, ancora non del tutto scongiurato.

In questa fase, sempre secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, il lato Conte e contiani appare abbastanza tranquillo, a preoccupare i mediatori, semmai, è la nota imprevedibilità di Grillo, che, come abbiamo visto nei giorni scorsi, da un momento all'altro potrebbe mettere a rischio la trattativa. Il fondatore resterà garante del Movimento, su questo non ci sono dubbi, e quindi in particolare potrà controllare il tema a lui caro della transizione ecologica. Ma il capo politico, e quindi le decisioni politiche, spetteranno tutte al leader.

All'ex presidente del Consiglio, in sostanza, sempre che l'intesa venga raggiunta, andrà la comunicazione del Movimento, il tema chiave delle nomine interne (ovvero i vari responsabili territoriali in giro per l'Italia) e anche la gestione del rapporto con il Partito Democratico e gli altri alleati minori del Centrosinistra, soprattutto per la costruzione dell'alleanza elettorale per il 2023. Anche la partita del Quirinale, fatta di trattative e alleanze spesso trasversali, verrà affidata all'ex premier. Ovviamente, come sempre e come sa bene chi conosce fino in fondo il M5S, Grillo permettendo...