M5s, Conte: "Il campo largo non esiste più". Il Pd però tira dritto: veto su Renzi irricevibile

Il dem Nardella avverte il leader dei pentastellati: "Il M5s pensi a cosa si gioca. Chi lascia la coalizione si riduce all'irrilevanza"

di Redazione Politico
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M5s, Conte: "Nessuna alleanza con Iv in Emilia Romagna e Umbria"

Giuseppe Conte, a tre settimane dalle elezioni in Liguria, mette ufficialmente fine al "campo largo". Le parole del leader del M5s sono nette: "Non sono disponibile - dice Conte ospite di Bruno Vespa su Rai1 - ad affiancare il simbolo di Italia viva in Emilia-Romagna e in Umbria". L'ex premier dopo una serie di prese di posizione contro Renzi del tipo "o lui o noi", allarga il veto già posto in Liguria, alle altre due regioni al voto in autunno. E mette la parola fine all’alleanza ampia del centrosinistra avvertendo il Pd: "Renzi è un problema politico serio di cui non c’è consapevolezza da parte del gruppo dirigente del Pd, è una bomba a orologeria. Da stasera certifichiamo che il campo largo non esiste più". Nel Pd l’accelerazione del leader pentastellato non smuove Elly Schlein dalla sua strategia di non cedere alle provocazioni: alla Camera respinge i cronisti con un "non parlo" e si allontana.

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Tuttavia il veto di Conte, filtra dal partito, è giudicato "irricevibile". "Le parole di Conte - dice l'europarlamentare dei dem Dario Nardella a Il Corriere - mi colpiscono molto anche perché in Umbria e in Emilia-Romagna è stato fatto un percorso trasparente, chiaro e leale. Le sue affermazioni rischiano di essere un clamoroso favore a Giorgia Meloni e alla destra. Mi sembra ormai chiaro che, guardando al passato, chiunque si sfila dal campo del centrosinistra diventa politicamente irrilevante. Invito quindi Conte a riflettere sulla posta in gioco. Non possiamo regalare a Meloni un potere incontrastato nel Paese per i prossimi anni, spaccando il centrosinistra".

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