M5S, così si è evitata (probabilmente) la rottura Conte-Grillo. Esclusivo

M5S: Di Maio, Crimi e Fico hanno stoppato la risposta di Grillo a Conte. Ora compromesso sullo statuto e poi votazione online

Di Alberto Maggi
Beppe Grillo  Lapresse
Politica
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Beppe Grillo era pronto già nella serata di lunedì, subito dopo la conferenza stampa di Giuseppe Conte, a rispondere all'ex premier con un video dai toni molto duri (sul suo blog, definito "dirompente") che avrebbe, quasi sicuramente, portato al divorzio e al terremoto finale nel Movimento 5 Stelle. Poi, secondo quanto Affaritaliani.it è in grado di rivelare, sono scesi in campo i mediatori, in particolare il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, il reggente dei pentastellati Vito Crimi e il presidente della Camera Roberto Fico, che hanno rassicurato il fondatore del Movimento e lo hanno convinto a non rispondere a caldo a Conte. Proprio per non rischiare di far saltare lo stesso Movimento.

A questo punto - sempre secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it - si sta lavorando al compromesso sul nuovo statuto. Una versione è già stata inviata da Conte a Grillo, il quale ha rimandato all'ex presidente del Consiglio le sue correzioni. Ora si attende che Conte spedisca la versione finale al fondatore e che i due trovino un'intesa su tutti i punti, anche nei dettagli. Solo quando ci sarà l'accordo completo, sempre con la mediazione di Di Maio, Crimi e Fico, lo statuto verrà messo ai voti tra gli iscritti sulla nuova piattaforma. Non ci sarà alcuna votazione prima dell'intesa tra Conte e Grillo e quindi gli iscritti al Movimento non saranno chiamati a scegliere tra l'ex capo del governo e il fondatore del M5S.

Nella serata di lunedì, raccontano fonti qualificate, Grillo era pronto a replicare in modo molto forte a Conte, anche perché diverse concessioni le aveva già fatte a favore dell'ex premier. Ma grazie all'intercessione dei mediatori a 5 Stelle si è evitata in Zona Cesarini quello che sarebbe potuto essere lo showdown forse finale del Movimento. A questo punto si va nei prossimi giorni a un accordo/compromesso che tenga insieme le varie posizioni dei due leader e che sarà messo al voto online. Quindi, salvo colpi di scena dell'ultima ora, l'ipotesi più probabile è quella di una tregua (forse armata) che eviti la scissione.