M5s, Di Maio: "Grillo non fermerà Conte. Teme che gli tolga quei 25mila € al mese..."

L'ex grillino tira una frecciata all'ex premier: "Conte è vincitore internamente, ma totalmente perdente nel consenso nazionale"

di redazione politica
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M5s, Di Maio: "Conte può togliere tutta l'argenteria a Grillo"

La battaglia nel M5s continua, Conte e Grillo continuano ad attaccarsi a vicenda e la questione rischia di finire in tribunale, visto che entrambi sostengono di essere proprietari di nome e simbolo. In attesa di capire se arriverà all'ennesima scissione nel Movimento, torna a parlare proprio chi quella divisione interna la cavalcò: Luigi Di Maio. Il tentativo però di fondare un suo partito non ebbe un grande successo, da lì la scelta di candidarsi come commissario dell'Ue per il Golfo Persico, incarico che occupa attualmente. "Grillo - spiega Di Maio a il Corriere della Sera - può stoppare Conte, ma Giuseppe gli porterà via l’argenteria e gli cancellerà pure il contratto di consulenza da 300 mila euro. Conte eviterà la scissione. Ma se capisce che può inibire l’uso del simbolo attraverso un contenzioso e contestualmente creare un nuovo partito con nuovi gruppi parlamentari lo farà".

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"Però - prosegue Di Maio a Il Corriere - il vero tema per Conte sono i voti degli italiani. È vincitore internamente, ma totalmente perdente nel consenso nazionale". All’AdnKronos, l’ex leader M5S dice che Grillo potrebbe fermare il prossimo voto sulla regola del doppio mandato e sulla modifica del simbolo ma "non lo farà", perché ha perso il suo coraggio. E poi: il rischio, per il comico sceso in politica, è che Conte gli "tolga tutto", compreso quel pezzo di carta che gli garantisce 25 mila euro al mese, pagati dal partito per le sue consulenze sulla comunicazione. Da una parte Grillo, che considera simbolo e regola del doppio mandato dei "pilastri insostituibili"; dall’altra l’ex premier, che vuole lasciare agli iscritti la possibilità di decidere su questi temi. Chi vincerà? "Grillo non ha il coraggio di prendere iniziative. Altrimenti lo avrebbe già fatto", conclude Di Maio. Intanto la rivoluzione avviata da Conte per riformare i 5 Stelle va avanti e si fissano i primi paletti: il 6 settembre si concluderà la campagna d’ascolto. Per la resa dei conti finale si dovrà attendere il 19-20 ottobre, quando la base voterà online.