M5s, diktat del nipote avvocato di Grillo. "Non firmare". La rottura con Conte
Il garante aveva chiesto all'ex premier di scrivere lo Statuto con il suo congiunto, ma senza successo
M5s, diktat del nipote avvocato di Grillo. "Non firmare"
Il M5s continua nella sua guerra interna, sembrano ormai pochissimi gli spiragli per un'intesa Conte-Grillo, qualcosa tra i due si è rotto, soprattutto a livello umano e ora ricucire, nonostante i due siano tornati a parlarsi, sarà molto dura. Il garante - si legge sul Corriere della Sera - affidandosi all'ex premier per la guida del suo Movimento, aveva posto una condizione, che a quanto pare non è stata rispettata. L’invito pressante a confrontarsi con i suoi due avvocati, uno dei quali è il nipote Enrico Grillo, figlio di suo fratello Andrea, uomo di fiducia assoluta. Quando Conte ha annunciato di chiudersi in ufficio per dedicarsi all’opera fondativa del nuovo M5S, lo ha fatto con il suo gruppo legale. Senza consultare nessun altro. Grillo ha chiamato più volte Conte senza ricevere risposte. Anche le mail dei suoi avvocati sono cadute nel vuoto.
L’irritazione per la scarsa capacità comunicativa del nuovo socio - prosegue il Corriere - poi è cominciata a diventare qualcosa di più serio. Quando arriva il giorno del nuovo Statuto, lo strappo è già in essere. Il cofondatore del M5S non ha grande dimestichezza con le questioni legali. Questa volta i suoi avvocati gli dicono di non firmare. Grillo non firma. E va all’attacco, convinto di essere vittima dell’ingratitudine altrui. Anche i parlamentari più vicini a Conte sono convinti che le colpe non stanno da una sola parte. Alla fine, si tratta soprattutto di una questione umana. E proprio per questo, anche se per comuni convenienze potrebbe anche arrivare una pace più o meno posticcia, resteranno comunque degli strascichi importanti.