M5S, "Ha vinto Di Maio, Conte vuole il voto. Lavorerà contro Draghi, Pd ko"
Pace nei 5 Stelle: parla Paolo Becchi, ex ideologo del Movimento
"Ha vinto Di Maio". Non ha dubbi Paolo Becchi, ex ideologo del Movimento 5 Stelle intervistato da Affaritaliani.it all'indomani della pace tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo. "Il ministro degli Esteri è la persona che ha cercato in ogni modo di mettere a posto i cocci che si stavano disgregando. E' vero che c'è stata la commissione dei sette saggi, di cui faceva parte, ma Di Maio è quello che si è speso di più, anche perché aveva di più da perdere, affinché si realizzasse questo matrimonio combinato. Un matrimonio di interessi tra Conte e Grillo, di amore non ce n'è proprio. L'abilità politica e di mediazione di Di Maio ha portato a salvare il salvabile".
Ok Di Maio, ma di fatto Conte si è preso il Movimento recuperando tutte le anime, sbaglio? "Bisognerà vedere nello statuto come cambia il ruolo del garante, la mia impressione è che non verrà toccato e Grillo potrà continuare a dire quello che vuole come ha fatto finora. Ha vinto Di Maio e tra gli altri due contendenti lo capiremo nei prossimi mesi", spiega Becchi.
"Il programma dell'ex premier è tanto chiaro quanto irrealizzabile. Ha in mente di mettere in difficoltà Draghi e arrivare alle elezioni politiche il prossimo anno. Conte deve capitalizzare al più presto possibile il consenso, che non dura in eterno, che deriva dai governi Conte I e II. Deve sfruttare il momento e non può aspettare il 2023".
Beh, il modo migliore e più facile sarebbe Draghi al Quirinale... "Infatti quanto sta accadendo riporta Draghi al centro dell'attenzione per la partita del presidente della Repubblica. Eleggendo il premier al Quirinale toglierebbe di mezzo l'ostacolo per andare alle urne senza dover far cadere il governo. In questo scenario, va detto chiaramente, a guadagnarci è sicuramente Salvini che ha tutto l'interesse di andare alle elezioni anticipate nel 2022. Ora il leader della Lega difende il governo, sta facendo il buono ma sa che con Conte, il cattivo, ha lo stesso interesse e lo stesso obiettivo e non potrà non tenerne conto".
Ma perché Conte vuole il voto l'anno prossimo se tutti i sondaggi danni il Centrodestra nettamente favorito? "Sa perfettamente che non avrà più il 33% ma più o meno il 10%, però se si va al voto lui entra in Parlamento, dove non è mai stato, guidando un partito che sarà una costola della sinistra. Conte sa perfettamente che non avrà più i voti per governare, ma nell'ambito di una coalizione di Centrosinistra può ottenere un buon risultato. Però non può aspettare il 2023", argomenta Becchi.
Gli ex come Di Battista e Morra rientreranno nei 5 Stelle? "Nel momento in cui Conte dovesse annunciare l'uscita del M5S dall'esecutivo Draghi rientrerebbero subito. Ma non credo accadrà durante il semestre bianco del Presidente Mattarella, penso invece che Conte lavorerà ai fianchi Draghi puntando su temi come la prescrizione e la difesa del reddito di cittadinanza. Metterà i bastoni tra le ruote al premier. E tutto ciò creerà inevitabilmente un grosso problema al Partito Democratico. Letta, alleato dei 5 Stelle, dovrà gestire una persona ormai estremista che vuole rompere tutto. Il Pd sarà in grande difficoltà nei prossimi mesi e ad avvantaggiarsene sarà Salvini", conclude Becchi.