M5s, la "guerra fredda" Grillo-Conte. Il garante va a Roma senza avvertirlo, ennesimo dispetto

L'ex premier attacca: "Di chi evoca la scissione mi interessa il giusto..."

di redazione politica
Tags:
beppe grillogiuseppe contem5s

Giuseppe Conte -  Beppe Grillo

Politica

M5s, la resa dei conti. Grillo a Roma senza dire niente a all'ex premier

Siamo ormai alla resa dei conti, il M5s è sempre più vicino all'ennesima scissione. La mossa, forse decisiva, l'ha fatta Beppe Grillo in quella che ormai è una sorta di "guerra fredda" con il leader del Movimento Giuseppe Conte. Il garante si è presentato a Roma senza nemmeno avvisarlo, è riapparso - riporta Il Fatto Quotidiano - mercoledì mattina nella sua solita base capitolina, l’Hotel Forum, e dal M5S precisano: "Non ne sapevamo nulla. E comunque non ci sono in programma incontri con Conte". Nel Movimento si aspetta l’assemblea costituente di ottobre per darsi una nuova faccia e chiarire definitivamente i rapporti di forza tra il fondatore e l’ex premier. Ma intanto lo scontro continua e anche Conte ieri ha risposto per le rime all'iniziativa di Grillo.

Leggi anche: Boccia non è certo una sconosciuta a Palazzo: 20 eventi in 5 anni. Una "sua" mozione è diventata legge. E al Tg2...

"Chi evoca la scissione - ha detto l'ex premier a Fanpage - non vuole la discussione nel M5s, e dei principi fondativi mi importa il giusto". Finora via web da iscritti e simpatizzanti sono arrivate 15 mila proposte su regole, organizzazione e rotta politica. Mentre l’avvocato teorizza: “Sui due mandati nessuno deve avere paura di una comunità che discute". Un’altra frecciata al Grillo che mai toccherebbe la regola. Ma l’ex premier - prosegue Il Fatto - ne ha anche per il Pd che ha riaperto a Matteo Renzi: “Non è una questione personale, ma con lui perderemmo voti. Gli elettori non ritengono affidabile Renzi per ciò che ha fatto, ha votato spesso con il governo Meloni e ha preso i soldi dagli arabi". Dopodiché con i dem vuole discutere anche di Gaza: "C’è un punto su cui dobbiamo chiarirci: stop alle armi a Israele, riconoscimento della Palestina e sanzioni ai coloni. E ritiriamo il nostro ambasciatore a Tel Aviv, altrimenti si diventa complici dello sterminio".