M5s, la pazza idea di Conte. Fare il capolista a Napoli, test sul suo consenso

L'ex premier pensa ad una verifica su se stesso in vista delle Politiche. Problemi per le liste di Milano e Torino, in ritardo sulla scelta dei nomi

Dalla pagina Facebook di Giuseppe Conte
Politica
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M5s, la pazza idea di Conte. Capolista a Napoli, test sul suo consenso

Il M5s muove i suoi primi passi da partito dopo l'intesa trovata tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte. L'ex premier è alle prese col difficile compito di formare le liste in vista delle Comunali di ottobre. Compito non facile, proprio a causa del stravolgimento del sistema, non si passerà più dal voto online per scegliere i candidati. Il primo test - si legge su Repubblica - il nuovo leader del M5s potrebbe farlo proprio su se

Smentita dello staff di Conte

 
“La notizia secondo cui Giuseppe Conte avrebbe intenzione di candidarsi personalmente nella lista del Movimento5Stelle per le amministrative di Napoli è totalmente priva di fondamento. Conte si è speso in prima persona per l’eccellente candidatura di Gaetano Manfredi e continuerà a spendersi perché il patto per Napoli diventi lo strumento concreto di rilancio della città, ma non può garantire una presenza nel prossimo consiglio comunale visti gli assorbenti impegni per realizzare il rinnovamento, sul piano nazionale, del Movimento5Stelle”

stesso. A Napoli, messa al sicuro l’intesa con il Pd con il nome dell’ex ministro dell’Università Gaetano Manfredi, resta il problema di creare liste appetibili. Che siano insomma votate, nonostante il candidato provenga dall’area del centrosinistra e non da quella dei 5 stelle. Così è nata la pazza idea che Conte starebbe accarezzando in queste ore: l’idea di fare il capolista, un modo per testare il suo consenso e per scaldare i muscoli in vista delle prossime politiche.

A Milano - prosegue Repubblica - sono molto in ritardo. Un po’ perché dei tre consiglieri comunali attuali non ne è rimasto dentro neanche uno. Due sono andati via, l’altro - l’ex candidato sindaco Gianluca Corrado - nella guerra tra Grillo e l’ex premier si è messo con Casaleggio. E insomma, su di lui non si può contare. L’ex viceministro Stefano Buffagni sta facendo di tutto per convincere il sindaco uscente Beppe Sala a fare un apparentamento anche al primo turno, ma non è semplicissimo. Situazione drammatica anche a Torino, dov’è fallito il tentativo di Chiara Appendino di costruire un’intesa con il Pd. E dove i 5 stelle, correndo con una candidata poco strutturata come Valentina Sganga, rischiano percentuali molto basse.