Governo, Di Maio rassicura Draghi: "Chi lo minaccia affossa la ripresa"
Il nuovo statuto M5s con le modifiche di Conte supera il quorum. Ora voto sull'ex premier presidente. Il ministro: "Chi minaccia il governo affossa la ripresa"
Il nuovo statuto del M5s con le modifiche proposte da Giuseppe Conte supera il quorum previsto nel voto degli iscritti e ottiene un ampio sì, 87%. Prossima scadenza la votazione immediata, il 5 e 6 agosto, dell'ex premier come nuovo presidente del Movimento."E' stata una grande festa di partecipazione. Il Movimento si dota di una nuova struttura, con nuovi organi e nuovi ruoli, con nuove norme utili a regolare la vita interna e i rapporti verso l'esterno. Molti principi sono invece confermati, valorizzati e rafforzati: tra questi quello della democrazia diretta e partecipata, che resta elemento fondativo della nostra comunita'. Siamo quello in cui crediamo", scrive Conte su Facebook. Poi l'ex premier sottolinea: "Il voto di oggi non rappresenta un punto di arrivo, ma di ripartenza. Abbiamo un grande lavoro da fare, e come sempre dobbiamo farlo tutti insieme".
M5s, Conte incassa il sostegno convinto della base
Dopo aver ottenuto che il gruppo pentastellato in Parlamento non si sfaldasse nel voto sulla riforma della giustizia, garantendo la fiducia al governo di Mario Draghi, l'ex premier incassa il sostegno della base. Alla prima consultazione di peso su Sky, la piattaforma creata dopo il divorzio da 'Rousseau', hanno partecipato in 60.940 su 113.894 aventi diritto."E' un grande risultato, questo statuto dice chi siamo e cosa vogliamo, ci da una identità", esulta il reggente Vito Crimi. Che, in giornate di grande apprensione sulla cybersicurity dopo quanto avvenuto ai servizi informatici della Regione Lazio, ammette: "Ci sono stati numerosi e continui tentativi di attacco all'interno dei nostri server, ma sono stati respinti, ringrazio Skyvote per il monitoraggio attivo. Metteremo il materiale a diposizione della autorita' di pubblica sicurezza". Dopo il voto che lo incoronerà leader del Movimento, appianati i duri contrasti sulla leadership con il Garante Beppe Grillo, per Conte le prossime sfide saranno la linea dei 5 stelle durante il semestre bianco e le amministrative di ottobre, con le principali città italiane che andranno al voto a partire da Roma, Milano e Napoli.
Di Maio: "Niente scossoni, chi minaccia il governo affossa la ripresa"
"Non ci saranno scossoni. Chi minaccia il governo, minaccia la ripresa del Paese". Lo dichiara il ministro degli Esteri Luigi Di Maio (M5s) in una intervista a Repubblica. Il titolare della Farnesina nega che nel Movimento lui rappresenti l'anima più governista mentre Giuseppe Conte quella più barricadera: "Non vedo nessun rischio per l'esecutivo. E le assicuro che nel Movimento facciamo tutti parte della stessa comunità". Di Maio non vede neanche il rischio di un voto anticipato dopo l'elezione del nuovo presidente della Repubblica: "Non c'è in questo momento nessuno che parli di elezioni anticipate e non penso ci saranno scossoni nei prossimi sei mesi. Se pensiamo a nuove elezioni con 200 miliardi da spendere, non ci stiamo concentrando sui bisogni del Paese. Se blocchiamo tutto in Europa diranno: ecco, sempre i soliti". Sulla riforma della Giustizia approvata ieri alla Camera, Di Maio assicura non ci saranno soprese da parte di M5s al Senato: "La fiducia alla Camera è arrivata. E sarà così anche al Senato, perché la linea dei 5 stelle è votare a favore di questa riforma. Io direi che, alla fine, il Movimento ha dimostrato compattezza. Sta garantendo il suo supporto e continuerà a essere determinante". È "giusto" secondo Di Maio che la mediazione sulla riforma Cartabia se la sia intestata Conte "è il leader in pectore. Il tema della giustizia è simile a quello dei 5 stelle. Potevamo mollare, lasciare tutto al caso: ci saremmo trovati un Movimento spaccato e la cancellazione della riforma Bonafede. In entrambi i casi abbiamo invece deciso di mediare. Io mi sono esposto, andando incontro ad attacchi, ma l'ho fatto con in mente un obiettivo: trovare unità. Perché la mediazione, se non è al ribasso, porta sempre i suoi frutti. Che in questo caso sono stati avere il Movimento unito e la riforma della giustizia salva".
"Con Roberto (Fico, ndr) e con tutto il gruppo dei 7 abbiamo lavorato giorno e notte per scongiurare la scissione. Oggi siamo ancora qui e questo dimostra che c'erano i margini per farlo. Spesso mi dicono che sono eccessivamente moderato, ma penso che litigare non porti da nessuna parte e per questo faccio un appello alla compattezza: non facciamoci distrarre. Tutto il mondo sta prendendo grandi decisioni sui temi dell'ambiente, della sostenibilità: dobbiamo diventare un punto di riferimento intelligente e ragionevole su questo. Lavorare alle prossime amministrative, non lasciare soli i nostri sui territori, centrare gli obiettivi", sottolinea. "In questi giorni si mette al centro il gruppo parlamentare per alimentare retroscena, io invece vorrei ringraziare tutti i deputati e i senatori perché stanno facendo un lavoro immenso. La fiducia tra me e Conte non è in discussione, ma da giorni sono io che ricevo attacchi con delle veline e confido ancora che arrivino smentite. Quello che non si è capito è che queste diatribe interne non indeboliscono solo il Movimento, ma chi lo guida. È sempre stato così", conclude.