Magi (Più Europa): "Il divieto alla carne coltivata è incostituzionale"

Il segretario di Più Europa Riccardo Magi ad Affaritaliani.it all'indomani dell'aggressione subita da parte del presidente di Coldiretti Ettore Prandini

Di Alberto Maggi
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Riccardo Magi
Politica

"Il governo italiano è disponibile a danneggiare lo sviluppo della ricerca scientifica e tecnica se ritiene che gli convenga per motivi ideologici o di consenso"

 

All'indomani dell'aggressione subita davanti a Palazzo Chigi da parte del presidente di Coldiretti Ettore Prandini - quando Riccardo Magi insieme a Benedetto Della Vedova stava esponendo cartelli con la scritta 'Coltivate ignoranza. Il divieto alla carne coltivata è antiscientifico e anti italiano' e mentre la Camera approvava il divieto alla carne coltivata in Italia - il segretario di Più Europa spiega ad Affaritaliani.it che cosa è accaduto esattamente e spiega, tra l'altro, che quella del governo Meloni "è una norma incostituzionale".

Quanto accaduto di fronte a Palazzo Chigi con il presidente di Coldiretti come lo definisce?
"Un'aggressione da parte del presidente della più grande organizzazione sindacale dell'agricoltura ai danni di due parlamentari che stavano scattando delle foto e conversando con alcuni giornalisti di fronte a Palazzo Chigi mentre era in corso la dichiarazione di voto finale sul Ddl proposto dall'esecutivo che vieta la produzione della cosiddetta carne coltivata nel nostro Paese. Il nostro dissenso era rivolto al governo e siamo stati spintonati alle spalle da Prandini che ha lasciato Galleria Alberto Sordi, dove era in corso il presidio della sua organizzazione, ha attraversato correndo via del Corso e percorso mezza piazza puntando verso di noi urlando "Delinquenti!". La cosa ancora più grave è la falsa ricostruzione dei fatti che Prandini e la Coldiretti hanno iniziato a diffondere successivamente per trovare una qualche giustificazione alla sua condotta da teppista sostenendo di essere stati provocati. Ma noi non avevamo megafoni, non abbiamo fatto cori e avevamo come destinatario il governo. Solo dopo che Prandini è stato contenuto e riportato a fatica al di là della strada grazie all'intervento delle forze dell'ordine, mentre tutto il presidio di Coldiretti ci rivolgeva insulti ci siamo avvicinati a via del Corso rispondendo".

Il governo avrebbe dovuto condannare l'aggressione subita?
"Certamente, avrebbe dovuto condannare con fermezza e senza mezzi termini e avrebbe dovuto rifiutare di incontrare Prandini. Purtroppo invece il ministro Lollobrigida in Aula ha espresso solidarietà a chi ha subito l'aggressione e subito dopo ha incontrato Coldiretti, a sera già era pronto a condannare gli aggrediti e a esprimere attestati di stima per l'aggressore".

Perché è un errore vietare la carne coltivata in Italia?
"È un divieto preventivo contro un prodotto la cui immissione nel mercato unico non è ancora stata autorizzata dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare né vi è una domanda in tal senso. Quando ciò dovesse avvenire la norma italiana non potrebbe impedire l’importazione di prodotti provenienti dall’estero quindi ha più che altro l’effetto di danneggiare la ricerca e la possibilità che si sviluppino start-up italiane nel nostro Paese. E’ una norma incostituzionale perché limita la possibilità di iniziativa economica privata senza che vi siano evidenza scientifiche sui rischi per la salute. E per questi motivi è una legge anti-italiana a differenza di quello che si vuole far credere".

Pensa che il governo italiano sia contro l'innovazione e la scienza?
"Penso che il governo italiano sia disponibile a danneggiare lo sviluppo della ricerca scientifica e tecnica se ritiene che gli convenga per motivi ideologici o di consenso. Cioè sia pronto ad adottare, come in questo caso, politiche antiscientifiche e reazionarie".

L'Europa potrebbe bloccare il provvedimento approvato dal Parlamento?
"Il governo italiano si è già sottratto al confronto con la Commissione europea e con gli altri Stati membri impedendo che questi potessero esaminare preventivamente il contenuto della legge come avviene di norma in base alla cosiddetta procedura Tris che serve proprio a evitare il contrasto delle normative nazionali con il diritto europeo in questi casi. In ogni caso, qualora in futuro dovesse esserci l’autorizzazione alla produzione e alla commercializzazione la norma italiana dovrebbe essere semplicemente disapplicata dai giudici".

Il Codacons vi ha denunciati...
"La tesi del Codacons mi sembra davvero strampalata. Quindi nessuno potrebbe poi manifestare contro una legge che ritiene sbagliata e ingiusta? In questi termini il loro esposto è una medaglia".