Manovra: dalle banche 3-4 miliardi. Irpef, pensioni, assegno unico e... Che cosa c’è nel testo

Pari al 5% i tagli alle spese dei ministeri

di Redazione
(foto Lapresse)
Politica

Un nuovo restyling delle detrazioni in vista di una successiva e più complessiva razionalizzazione delle tax expenditures
 


Consiglio dei ministri chiamato a varare la Legge di Bilancio per il prossimo anno e anche il decreto legislativo sulle accise. Ultimissime limature al testo prima della riunione e continui contatti frenetici tra i leader.

Dovrebbero essere del 5% i tagli alle spese dei ministeri previsti con la prossima manovra, che dovrebbe aggirarsi intorno ai 25 miliardi di euro, forse qualcosa in più. I tagli dovrebbero essere non lineari e puntare a ridurre le inefficienze, ma se i titolari dei vari dicasteri non avranno fatto il loro dovere fino in fondo scatterà il taglio dal Mef e da Palazzo Chigi.

"Non ci saranno tasse", ha detto il vicepremier Antonio Tajani a chi chiedeva se fosse risolta la questione delle banche in vista della manovra. Annuendo, Tajani ha confermato che è nell'ordine di grandezza dei 3-4 miliardi di euro il valore del contributo in arrivo dal settore bancario alla manovra. "Vediamo stasera - ha continuato Tajani rispondendo ai cronisti in Transatlantico nel pomeriggio di martedì -, sono stati riuniti fino a ieri sera. Ora stanno facendo le ultime cose. Comunque non ci saranno nuove tasse, questo è sicuro".

Si attende la conferma degli sgravi ai lavoratori dipendenti, della riduzione da quattro a tre delle aliquote Irpef (con il 33% di tassazione fino a 50mila euro di reddito all'anno) e la possibile estensione del bonus mamme alle partite Iva. Dovrebbe essere rifinanziata la tassazione agevolata sul welfare aziendale: nel 2024 aliquota del 5% fino a 3 mila euro annui e detassazione sui fringe benefit fino a 2 mila euro (mille per i lavoratori senza figli a carico).

Un nuovo restyling delle detrazioni in vista di una successiva e più complessiva razionalizzazione delle tax expenditures: secondo quanto si apprende da diverse fonti, il governo sta elaborando per la manovra l'introduzione di un importo massimo che si potrà detrarre, che dovrebbe essere a sua volta modulato in base al nucleo familiare. Introducendo di fatto, viene spiegato, un primo assaggio di "quoziente familiare". Tra le ipotesi anche quella di rivedere al ribasso la soglia di reddito oltre il quale scatta il decalage degli sconti fiscali al 19% (oggi parte da 120mila euro) ma ancora si starebbe lavorando sull'intero pacchetto.

Il governo ha annunciato più risorse sulla sanità (si parla di poco più di 3 miliardi che porterebbero il Fondo sanitario a 138 miliardi nel 2025), da vedere se verrà inserito uno stanziamento per il rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici.

Ci dovrebbe essere una conferma anche per il 2025 del bonus al 50% sui lavori di ristrutturazione, ancora fumosa la situazione su un eventuale "contributo" dalle banche all’economia e ancora in discussione anche l’aumento della flat tax per gli autonomi.

Sul capito pensioni dovrebbe restare Quota 103 invariata, Ape Sociale e Opzione Donna mentre, su spinta di Forza Italia, sarebbe previsto un aumento delle pensioni minime. Per quanto concerne la rivalutazione degli assegni previdenziali legati all'inflazione dovrebbe essere al 100% fino a quattro volte le minime e, a salire, con una decurtazione per risparmiare fino a circa un miliardo di euro.

Probabile anche una nuova pace fiscale con la rottamazione delle cartelle esattoriali, da valutare ancora fino a che cifra. Infine potenziamento dell'assegno unico universale per le famiglie numerosi, per chi ha figli disabili e per le famiglie monogenitoriali (vedove e vedovi).




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