"Manovra correttiva molto probabile". Nuovo affondo di Degni (Corte dei Conti)
Intervista a Marcello Degni, magistrato della Corte dei Conti nella bufera per la frase "potevamo farli sbavare di rabbia sulla Manovra"
"Basta leggere il documento dell'Ufficio parlamentare di bilancio per capire che questa manovra ha molte criticità"
"L'esercizio provvisorio non va demonizzato, è previsto dalla Costituzione". Lo afferma ad Affaritaliani.it Marcello Degni, magistrato della Corte dei Conti che con il suo post contro la maggioranza di governo, "potevamo farli sbavare di rabbia sulla Manovra", ha scatenato molte polemiche. "L'esercizio provvisorio in questo caso non avrebbe manifestato l'incapacità del governo di varare la Legge di Bilancio perché sarebbe durato solo un giorno. Sarebbe stato solo un incidente di percorso. Le mie parole sono invece state viste con intolleranza e come un attacco alla patria. Ho soltanto rimarcato il diritto parlamentare delle opposizioni e non solo, una questione di metodo. In questa manovra, come accade in modo bipartisan dalla metà degli anni 2000, il Parlamento di fatto non ha voce in capitolo sulla Finanziaria. La mia non era partigianeria ma una questione di metodo, ripeto, di metodo, accaduta con governi di diverso colore politico con i quali negli ultimi anni si è sempre arrivati al via libera finale della manovra a ridosso di Capodanno".
Per quanto riguarda la Legge di Bilancio per il 2024, Degni afferma: "Ha un indirizzo politico legittimo, ci mancherebbe altro, ma ho grosse perplessità dal punto di vista tecnico e basta leggere il documento dell'Ufficio parlamentare di bilancio per capire che questa manovra ha molte criticità. Ad esempio le previsioni macroeconomiche del governo sono molto ottimistiche e il provvedimento sul taglio del cuneo fiscale è a tempo, solo un anno, ipotecando così le manovre future".
E alla domanda se sarà necessaria una manovra correttiva a metà anno, Degni risponde: "La ritengo probabile. Il rientro del disavanzo sotto il 3% è rinviato al 2026, ultimo anno disponibile del triennio, e basta un piccolo calo della crescita economica per far saltare le previsioni. Il disavanzo è previsto oltre il 3% sia per il 2024 ma anche per il 2025 quindi è molto probabile una correzione dopo le elezioni europee. E non dimentichiamoci che in primavera la Commissione europea valuta se c'è uno scostamento eccessivo nei conti dei vari Paesi e potrebbe, ripeto è probabile, chiedere all'Italia una correzione dello 0,2-0,3%", conclude il magistrato contabile.