Manovra, lavori in stallo: slittano a mezzogiorno le modifiche del governo. L’opposizione attacca
"Stipendi più alti per i ministri non parlamentari", spunta l'ipotesi in Manovra. Insorge il Pd: "Smacco per chi non arriva a fine mese"
Manovra, lavori in stallo: slittano a mezzogiorno le modifiche del governo
Gli emendamenti governativi alla manovra che dovevano arrivare durante la notte in Commissione Bilancio della Camera – tra cui quello annunciato dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, sull’Ires premiale per le imprese – non sono stati depositati. La V di Montecitorio ha sospeso la seduta per quasi due ore, da mezzanotte e mezza alle 2 circa, ma al termine dello stop si è riunito l’Ufficio di presidenza, limitandosi ad aggiornare la convocazione per le 12 di oggi, sabato 14 dicembre. Secondo il deputato di Avs, Marco Grimaldi, ci sono stati problemi "di metodo e di merito" rispetto alle proposte di modifica dell’esecutivo.
"C’erano tantissime coperture che non potevano stare in un maxi-emendamento. E come abbiamo detto al presidente della Camera e come è successo due anni fa andava spacchettato" e tutt’ora manca, continua Grimaldi, "una copertura che fa capire quali sono le uscite e quali le entrate. Non essendoci i presupposti per accettare un tipo di deposito di questo genere, le opposizioni si sono riservate di dare dei suggerimenti. Vediamo – conclude – se alle 12 saranno accolti”.
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E’ stato un venerdì di stop and go per la V di Montecitorio. Riunitasi per le 11, ieri ha votato un solo emendamento, quello del reddito di cittadinanza, presentato dalle opposizione e respinto, procedendo poi di rinvio in rinvio. Quattro in tutto, il primo in tarda mattinata subito dopo il primo voto della giornata, finché, nel pomeriggio, non è arrivato un primo pacchetto di 5 emendamenti (non onerosi) del governo, tra cui la semplificazione delle procedure di Transizione 5.0, l’accesso in via esclusiva al credito del Fondo mutui prima casa per under 36 e genitori single e l’aumento dell’addizionale comunale per i diritti d’imbarco per i passeggeri dei voli extra-Ue.
Manovra: Conte, 'governo non si vergogna per emendamento su aumento stipendi ministri?'
"Ieri in commissione Bilancio alla Camera sono intervenuto per provare a convincere governo e parlamentari di maggioranza ad approvare l’emendamento a mia prima firma che prevede un aumento di 100 euro per le pensioni minime. Ho esposto l’urgenza che impone di intervenire per consentire ai pensionati più fragili di fare la spesa, di pagare le bollette. Niente da fare: respinto. Per loro basta un aumento di 1,80 euro. Una vera presa per i fondelli. Non solo". Lo scrive sui social Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 stelle. "Sono intervenuto di nuovo per illustrare le ragioni che impongono di approvare l’emendamento sul salario minimo legale, visto che 3,6 milioni di lavoratori si spaccano la schiena per 4, 5, 6 euro lordi l’ora - aggiunge -. Una vergogna. Niente da fare anche qui. Contrarietà più assoluta. Oggi però hanno gettato la maschera". "Pensate: hanno presentato un emendamento per aumentare lo stipendio di ministri, viceministri e sottosegretari. Ma come fanno a non vergognarsi? Ma in che mondo vivono? Collegatevi domani pomeriggio alle 17: Fratelli d’Italia mi ha invitato ad Atreju, la loro festa. Gli spiegherò di nuovo, senza reticenze, le mie ragioni. Senza risparmiare alcuna critica", conclude Conte.
Manovra: Borghi (Iv), 'aumento stipendio ministri? Una vergogna'
"Mentre gli italiani faticano ad arrivare alla fine del mese, il governo propone di aumentare lo stipendio ai ministri. È una vergogna". Lo scrive su X Enrico Borghi, capogruppo di Italia Viva al Senato.
Manovra: Paita (Iv), 'su tariffe autostradali, governo nemico dei lavoratori'
"La maggioranza aumenta le tariffe autostradali: l’ennesimo colpo alla classe media e a chi utilizza l’auto per lavorare e un regalo ai concessionari. Questo governo è nemico dei lavoratori". Lo dice la senatrice di Italia viva Raffaella Paita, coordinatrice nazionale del partito.