Marattin: "L'8 marzo a Roma nasce il partito dei liberal-democratici". Anteprima

Il progetto in un'intervista esclusiva ad Affaritaliani.it

Di Alberto Maggi
Politica

"Il partito si collocherà in posizione orgogliosamente autonoma da destra e sinistra"


"Tutti i partiti, negli ultimi quindici anni, sono nati con un condottiero (o condottiera) che sostanzialmente diceva “chi mi ama, mi segua”. Al resto, quando si era fortunati, ci si pensava dopo nei ritagli di tempo". Luigi Marattin spiega in un'intervista ad Affaritaliani.it il suo progetto del nuovo partito che lancerà ufficialmente l'8 marzo a Roma.

"I liberal-democratici provano a fare l’esatto opposto. Prima, dopo mesi di lavoro, presenteremo il manifesto dei valori (che indica in cosa questo partito crede), lo statuto (che indica come si organizza), la classe dirigente (che ha lavorato in team) e le principali proposte programmatiche con cui si presenterà alle elezioni politiche. Assieme al nome e al simbolo del partito. Poi, in estate, si svolgerà il congresso fondativo per individuare il leader o la leader, su base pienamente contendibile e competitiva", sottolinea l'ex parlamentare di Italia Viva.

"L’8 marzo a Roma, dalle 10.30 in poi presso il Teatro Fellini, Centro Congressi Roma Eventi (Via Alibert 5/a, accanto Piazza di Spagna), quattro associazioni (Orizzonti Liberali, Libdem, NOS e Liberal Forum) presenteranno la fusione all’interno di un unico partito, che poi vedrà il suo primo congresso fondativo quest’estate. Manifesto, proposte programmatiche e strategia di comunicazione verranno presentati e discussi con alcuni dei maggiori esperti italiani dei temi. Alla fine dell’iniziativa, dopo aver presentato nome e simbolo, verrà aperto il tesseramento comune".

"Il partito - aggiunge Marattin - si collocherà in posizione orgogliosamente autonoma da destra e sinistra. Perché, semplicemente, sosterrà le cose che destra e sinistra non vogliono o non possono sostenere: un taglio della spesa pubblica per finanziare una massiccia riduzione di tasse su chi lavora e produce, una rivoluzione di meritocrazia (e pari opportunità), di mercato e concorrenza in ogni settore; una strategia pluriennale per curare il male assoluto della scarsa crescita della produttività, perseguita abbandonando totem come “piccolo è bello” o come l’abitudine a tenere in vita, con il sostegno dei soldi dei contribuenti, aziende decotte; rivoluzione nella pubblica amministrazione, con valutazione delle performance e retribuzioni differenziate; stop ad ogni aumento di risorse nel settore pensionistico, per riorientare il welfare verso giovani e famiglie. E tutto quanto fa parte di un coraggioso programma liberal-democratico, volto non a redistribuire reddito (in un paese che da 30 anni ha il primato negativo al mondo di produzione di reddito) ma a moltiplicare le opportunità, in un Paese troppo bloccato da rendite, corporativismi, conservatorismi e populismi", conclude Marattin.

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