"Letta e Meloni vanno d'amore e d'accordo, è un finto bipolarismo"

Adinolfi (Alternativa per l'Italia): "Pd e FdI obbediscono a Biden"

Di Alberto Maggi
Politica
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Elezioni 2022 - Intervista ad Adinolfi (APLI)

 

Intervista di Affaritaliani.it a Mario Adinolfi, presidente nazionale del Popolo della Famiglia (PdF) e coordinatore di Alternativa per l'Italia (APLI) insieme a Simone Di Stefano di Exit.

Quali sono i punti chiave del programma di Alternativa del per l'Italia?

"L’Alternativa per l’Italia è l’unica forza politica tra quelle che gli elettori troveranno sulla scheda il 25 settembre che, anziché litigare su candidature, collegi, leadership, rivalse di piccolo potere, ha scelto di spendere il tempo elaborando una proposta programmatica scritta e consultabile da tutti. L’Italia riparte solo se abbandona la tragica scelta bellicista e torna ad investire sulla persona a partire dalla famiglia.  Ma quali armi all’Ucraina, tanto amate da Letta come dalla Meloni come omaggio all’Ue, alla Nato e ai nuovi padroni alla Joe Biden, i miliardi spendeteli per riforme strutturali che facciano ripartire il Paese suturando subito le ferite che continuano ad essere inferte alla condizione materiale e ormai anche esistenziale delle famiglie. E allora, nel concreto: reddito di maternità per salvare sanità, istruzione, pensioni e assistenza che altrimenti collassano, riforma fiscale del quoziente familiare, libertà scolastica e universitaria, sostegno alle coppie sposate, intervento incisivo a favore di anziani e disabili, battaglia all’ideologia gender, no secco alla digitalizzazione dell’identità con cui accendere e spegnere l’accesso del cittadino ai diritti, come avvenuto con l’orrendo obbligo vaccinale e con l’applicazione del green pass, basta tecnocrati al governo, elezione diretta del vertice dell’esecutivo, sostegno al tessuto economico del Paese composto da piccole e piccolissime imprese familiari, facendo scudo contro l’invadenza di quelle imprese multinazionali a cui abbiamo già svenduto la migliore industria italiana, ora puntano ai nostri 10.000 miliardi di euro di risparmio privato costruito da generazioni di famiglie italiane abituate a “mettere da parte” e a non finire preda di una smodata società dei consumi che ci vuole solo sudditi con verificabile capacità di spesa".

Mario Adinolfi
 

Pensa che riuscirete a raggiungere e superare lo sbarramento del 3%?
"I più accorti sanno che Di Stefano ed io già alle Politiche 2018 prendemmo quasi seicentomila voti. La nostra notorietà nel quadriennio che porta al 25 settembre 2022 è cresciuta, le nostre idee sono chiare a tutti. Nelle dodici pagine di sondaggio che sono stati alla base della nascita di Alternativa per l’Italia ci viene posizionato un target al 4.8% con un punto di partenza già raggiunto all’1.9%. Punto al 4%, gli italiani che non vorranno sostenere i partiti dell’attuale legislatura sono molti milioni. Simone Di Stefano ed io siamo non vaccinati come altri quattro milioni di italiani, siamo la sola coppia di leader ad aver resistito materialmente all’invasione dello Stato sul nostro corpo. Credo che la fiducia di un milione di italiani ce la siamo conquistata con le battaglie sul campo".

Possono esserci su alcuni temi punti di contatto con la Lega è Fratelli d'Italia?
"Con i partiti che hanno sostenuto il governo Draghi, con quelli che hanno governato il Paese spartendosi il potere con il Pd e il M5S, non vedo proprio punti di contatto possibili. C’è una differenza quasi antropologica. Per noi al centro ci sono gli interessi delle famiglie italiane. Per loro gli equilibri di potere e i privilegi".


 

Quale sarebbe il vostro atteggiamento in Parlamento di fronte a un eventuale governo Meloni?
"Meloni ha detto che vuole continuare ad essere prona agli interessi atlantisti, dell’Ue e della Nato, vuole continuare a rispondere “obbedisco” al diktat di Joe Biden sulle forniture di armamenti ad una fazione in campo di una guerra regionale, si è scoperta improvvisamente antiputiniana. Troppa disinvoltura per i miei gusti e troppi punti identicamente sovrapponibili a quelli di un governo Letta. Come osteggeremmo Raimondo (Enrico), osteggeremo Sandra (Giorgia) al gioco della finta lite di chi in realtà va d’amore e d’accordo, con l’obiettivo di prendersi tutta la scena mediatica con un bipolarismo fasullo che nella realtà non c’è. Siamo al gioco degli specchi e gli italiani non devono farsi fregare. Il voto a Alternativa per l’Italia è un voto dato a chi certamente si opporrà alla continuità di quell’agenda di governo che ha portato al disastro l’Italia".

Qual è il suo giudizio sull'azione del governo Draghi?
"Draghi era arrivato come Salvatore della Patria, salutato come colui che ci avrebbe restituito ricchezza e benessere dopo la stagione tragica della pandemia. Invece ha appesantito ulteriormente la tragicità degli esiti sociali ed economici della pandemia, con la follia del green pass che toglieva addirittura lo stipendio a centinaia di migliaia di famiglie italiane, per poi darci la mazzata definitiva con la scelta del sostegno armato all’Ucraina con le conseguenze che tutti conoscono: inflazione galoppante che devasta il potere d’acquisto in particolare delle famiglie monoreddito e numerose, disoccupazione crescente, fallimenti di decine di migliaia di piccole e piccolissime imprese familiari, razionamento in vista per riscaldamenti e energia, bollette triplicate, pieno di benzina quasi raddoppiato, rischio concreto di vedere l’Italia coinvolta direttamente in uno scenario bellico avendo ribaltato i buoni rapporti con la Russia in una ostilità che il popolo italiano non riconosce. Questo è il bilancio di un anno e mezzo di governo Draghi. Il 25 settembre decidano gli italiani se dare il voto a chi ha sostenuto questa follia o ne predica la continuità sostanziale oppure finalmente riprendersi l’orgoglio di essere cittadini e non sudditi votando Alternativa per l’Italia".