Marsilio stoppato da Sangiuliano. Abruzzo, lo scontro "ecologista" pre-voto

Nel mirino la "riperimetrazione" della Riserva naturale del Borsacchio, ridotta da 1.100 a soli 24 ettari. Il ministro della Cultura la ritiene illegittima

di redazione politica
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Abruzzo, il fuoco amico su Marsilio. Sangiuliano impugna una legge del fedelissimo di Meloni

Le elezioni in Abruzzo sono ormai alle porte, domenica prossima si voterà per eleggere il nuovo presidente. E dopo la sconfitta in Sardegna il centrodestra teme per un bis. Ma emerge una frattura nella maggioranza dell'esecutivo, proprio intorno alla candidatura del fedelissimo di Meloni e governatore uscente Marco Marsilio, colpito - si legge su Il Fatto Quotidiano - dal "fuoco amico". Era stata una delle norme più contestate della Regione Abruzzo a guida Marsilio, da ieri si sa anche che il ministero della Cultura la considera illegittima, nel metodo prima ancora che nel merito. Si parla della "riperimetrazione" della Riserva naturale del Borsacchio, cioè il taglio dell’area protetta, nel Comune di Roseto degli Abruzzi (Teramo), ridotta da 1.100 a soli 24 ettari. Taglio infilato con un emendamento nella legge di Bilancio da parte di cinque consiglieri di maggioranza, la notte tra il 28 e il 29 dicembre scorso. Una modifica contro cui si erano scagliate immediatamente le associazioni, ma anche il sindaco di Roseto, che si era detto "sconcertato".

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L’Ufficio legislativo del ministero di Gennaro Sangiuliano, in una lettera di osservazioni datata 1 marzo – inviata a Palazzo Chigi, da inoltrare alla Regione Abruzzo –, di fatto prefigura un’impugnazione della legge regionale per rischio incostituzionalità: come già accaduto, nota la lettera, per il taglio del Parco naturale "Sirente Velino" datato 2021. “La revisione delle perimetrazioni di parchi – scrive il MiC e lo riporta Il Fatto – può essere prevista (...) sempre e comunque nel pieno rispetto del procedimento, che prevede un coinvolgimento rafforzato dei soggetti interessati" attraverso la redazione di documenti relativi "all'analisi territoriale dell'area da destinare a protezione, l’individuazione degli obiettivi da perseguire e la valutazione degli effetti dell'istituzione dell’area protetta sul territorio". Le associazioni ora si aspettano l’impugnazione: palla a Palazzo Chigi. Una palla che scotta, a poche ore dal voto abruzzese.