Marta Fascina, la regina di Arcore capace di graffiare chi la infastidisce

Dalla laurea in lettere a Roma all'ufficio stampa del Milan fino a diventare la preferita di Silvio

Di Giuseppe Vatinno
Politica
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L'ex addetta stampa del Milan è la compagna di Silvio Berlusconi
 

Sono stato uno dei primi ad occuparmi proprio su Affari, quando era ancora completamente sconosciuta, di Marta Fascina (32), l’attuale compagna quasi – moglie di Silvio Berlusconi (86 a settembre). Marta non è campana come si sente dire in giro, ma è delle Provincia di Reggio Calabria. È tuttavia cresciuta a Portici, in provincia di Napoli e lì ha studiato fino alle superiori. Di lei Berlusconi ha detto: “Il rapporto di amore e stima e di rispetto che mi lega alla signora Marta Fascina è così profondo e solido che non c'è alcun bisogno di formalizzarlo con un matrimonio".

Si laurea in Lettere e Filosofia presso l’Università La Sapienza di Roma e diviene addetta stampa del Milan, mentre comincia anche una attività giornalistica. Grazie a Galliani è introdotta nel circolo di Arcore quando c’è ancora Francesca Pascale e scala rapidamente le posizioni fino a diventare la preferita di Re Silvio, sconfiggendo astutamente supposti “badanti”, femmine e maschi. Dai lineamenti delicati, sembra una dama dei tempi di Re Artù, bionda, alta e dalla carnagione chiara, ha incantato il fondatore di Forza Italia.

Ma se qualcuno pensava fino a poco tempo fa che fosse solo una bella statuina agli ordini e ai comandi di qualcuno si è dovuto rapidamente ricredere. È infatti recente la sua disputa mediatica con Renato Brunetta che ha raggiunto il calor bianco. La giovane deputata lo ha accusato di ingratitudine e soprattutto ha oltrepassato i sacri confini del politically correct ed ha attaccato Brunetta per il suo aspetto fisico definendolo “nano” ed accostandolo ad una scandalosa canzone “Il giudice” di Fabrizio De André che l’ha proiettata nelle prime pagine dei giornali.

Si capì allora che Marta era molto diversa dall’idea della “gattina ornamentale del Re”, come i media la dipingevano. Anzi, aveva delle affilate unghie e con quelle graffiava e come! Nessuno aveva mai avuto il coraggio di attaccare direttamente Brunetta per di più pubblicamente. Da ultimo è stata vista in tutte le riunioni politiche del centro – destra, come autorevole padrona di casa. Iconica quella in cui, nell’atrio, tiene dolcemente la mano sopra quella di Berlusconi a Villa Grande mentre ascolta attenta Salvini parlare.

Fascina più che la regina di Arcore è diventata la regina dell’ex Villa romana di Zeffirelli, che si trova in prossimità di un incantevole paesaggio archeologico segnato dai secoli, l’Appia antica. La sua definitiva incoronazione è stata una scelta di buongusto nell’operazione di depascalizzazione che il compagno ha avviato da tempo e a cui lei tiene (giustamente) molto.