Massimo Cacciari, il Nietzsche di Mestre tuona contro il Pd

Con il suo barbone da monaco anacoreta perennemente incazzato col mondo è tornato a pontificare

Di Giuseppe Vatinno
Massimo Cacciari
Politica
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Cacciari da vero comunista è un liberale e pure di destra: uno dei fautori di quella trasformazione del Partito comunista

Ne sentivamo la mancanza in questi giorni di solleone estivo.

Con il suo barbone da monaco anacoreta perennemente incazzato col mondo è tornato a pontificare Massimo Cacciari, il Nietzsche di Mestre, che tuona contro il Pd ed in particolare contro Enrico Letta, segretario del Partito democratico.

«Una strategia di fallimenti uno dietro l’altro, una catastrofe della direzione politica. Prima avevano pensato a un’intesa con i 5 stelle, era questa l’idea di Letta. Poi questi si sono divisi, è rimasto Di Maio che non è sufficiente, e il Pd è andato a cercare Calenda. Ma non bastava nemmeno lui, e allora hanno cercato tutti, ma non Renzi. Queste scelte hanno portato alla catastrofe finale. Succede quando la strategia politica manca. La linea del segretario è stata massacrata due volte: prima sul crollo dell’intesa coi 5 stelle, poi con Calenda. Chi ne esce massacrato alla fine è il povero Letta».

Also sprach Cacciari, in una intervista al Corriere della Sera.

Insomma, il barbuto ce l’ha con Letta reo di averlo preso là dove non batte il sole per ben due volte e a distanza pure ravvicinata!

Una prima volta dai Cinque Stelle di Giuseppe Conte che gli hanno frantumato il cosiddetto Campo largo e poi dal Churchill dei Parioli che lo ha sberleffato in mondovisione dalla Annunziata con un accordo siglato solo tre giorni prima, come starnazza in continuazione Emma Bonino.

Ma perché il teorico del pensiero debole (il suo è debolissimo) non approva la linea “de sinistra” di Letta Nipote?

Perché Cacciari da vero comunista è un liberale e pure di destra e cioè è uno dei fautori di quella trasformazione del Partito comunista, in Democratici di Sinistra, in Partito dei Democratici di Sinistra ed infine Partito Democratico che hanno completamente cambiato la natura e l’ideologia iniziale trasformandola nel suo esatto contrario.

È l’antica attrattiva delle tartine imburrate al salmone negli attici dei centri storici che muove i politici del Pd. La perdita di consenso delle periferie degradate delle grandi città, come Tor Bella Monaca, Laurentino 38, Corviale, Spinaceto a Roma o lo Zen a Palermo, è la prova provata di un errore storico.

Ed una volta che Letta cerca di riappropriarsi delle radici ideologiche della sinistra alleandosi con Verdi e Sinistra italiana che ti fa il prode filoso?

Si incazza come una anguilla lagunare.

E proprio lui che ha un passato extra parlamentare, in Potere Operaio, e poi nel Pci.

Proprio lui che con Asor Rosa diresse la rivista “materiali marxisti” e poi “Classe operaia”.

Però, a dire il vero, qualche segno della futura confusione del filosofo si poteva ravvisare anche allora.

Infatti Cacciari è uno studioso di Nietzsche e Heidegger, due filosofi amati dai nazionalsocialisti.

Questo non vuol dire che ne condivida gli esiti estremali, però ne è evidentemente affascinato.