Maternità surrogata, governo diviso. La Lega insiste, maggioranza nel caos
Emendamento accantonato al Senato
E' successo nella commissione Giustizia del Senato che sta esaminando il provvedimento che punirebbe la maternità surrogata anche se compiuta all'estero e già approvato alla Camera
La Lega insiste sulla 'stretta' contro la maternità surrogata - proposta in un emendamento al disegno di legge di Fratelli d'Italia - anche se il governo ha dato parere contrario. E a un passo dal voto, la maggioranza chiede di accantonarlo, rinviando le votazioni alle 20. E' successo nella commissione Giustizia del Senato che sta esaminando il provvedimento che punirebbe la maternità surrogata anche se compiuta all'estero e già approvato alla Camera. "Eravamo in dichiarazione di voto ma la maggioranza rischiava di andar sotto, perché divisa, e così ha evitato il peggio", riferiscono i senatori del Pd uscendo dalla commissione.
Gli emendamenti presentati dai leghisti sono due. Uno definisce e contestualizza, da un punto di vista normativo, il reato universale di maternità surrogata; l'altro chiede di fatto un inasprimento del carcere e delle sanzioni per chi pratica la surrogazione (fino a un massimo di 10 anni di reclusione e fino a 2 milioni di multa) e di punire anche i pubblici ufficiali che registrino i figli nati in quel modo. Entrambi hanno la prima firma del capogruppo al Senato, Massimiliano Romeo.
Nel corso della riunione della commissione Giustizia convocata alle 14.30 - secondo quanto ricostruito dai presenti - sono stati illustrati gli emendamenti delle opposizioni. Complessivamente sono 20 quelli presentati, compresi due della Lega e uno di Forza Italia (sull'obbligo per le autorità diplomatico-consolari italiane e gli uffici di stato civile di chiedere se i bambini nati all'estero da cittadini italiani, siano nati con la maternità surrogata). Alla riunione non c'erano la relatrice del provvedimento - la senatrice di FdI, Susanna Campione (è in missione) - e la presidente della commissione Giulia Bongiorno, sostituita dal vicepresidente Sandro Sisler.
In rappresentanza del governo, il viceministro della Giustizia, Francesco Sisto, che ha invitato la Lega al ritiro dell'emendamento e, di fronte al 'no', ha espresso parere contrario. Il gruppo di maggioranza ha comunque chiesto di votare il primo dei suoi emendamenti, ma subito dopo su richiesta di FdI, si è deciso di accantonarlo. La commissione riprenderà la discussione alle 20, visto che nel frattempo è cominciata l'Aula.