Mattarella ai nuovi magistrati: "Siate responsabili, no all'individualismo"

Il capo dello Stato alle nuove leve: "Autonomia e indipendenza sono presidi indiscutibili"

di redazione politica
Sergio Mattarella
Politica

Mattarella: "Le decisioni incidono sulla vita delle persone. Coltivate sempre il dubbio"

"L'articolo 104 della Costituzione riconosce all'ordine giudiziario l'autonomia e l'indipendenza da ogni altro potere. Sono presidi indiscutibili attraverso i quali la giurisdizione può assicurare, senza condizionamenti, l'imparziale applicazione della legge".

Il presidente della Repubblcia, Sergio Mattarella, parla ai nuovi magistrati ordinari in tirocinio. Ricorda che alla magistratura "è affidata dalla Costituzione la tutela dei diritti, attraverso l'applicazione della legge. Sono compiti volti a garantire l'uguaglianza e la pari dignità delle persone, valori fondamentali in uno Stato democratico". Non solo.

"La consapevolezza di così alta funzione fa parte del patrimonio etico della Magistratura italiana, la cui traditio è affidata all'Ordine giudiziario nel suo complesso, che è quindi tenuto anche a mantenere costante e rigorosa attenzione ai comportamenti dei suoi singoli componenti", aggiunge il capo dello Stato.

Rivolgendosi ai giovani magistrati osserva ancora: "È un compito altissimo quello che tra qualche mese sarete chiamati a svolgere, nelle sedi che avete appena scelto. Da giudici o da pubblici ministeri dovrete prendere decisioni che incidono sulla vita delle persone, talvolta anche in maniera drammatica. Occorre che tale consapevolezza, accompagnata da un alto senso di responsabilità, vi guidi sempre nell'attività decisionale. Le vostre determinazioni devono essere governate dalla saggezza del diritto. Nessun timore di possibili reazioni di pubblica opinione o di interessi coinvolti ma attenta considerazione delle questioni, rifuggendo da ricostruzioni normative arbitrarie, dettate da impropri desideri di originalità o, peggio, di individualismo giudiziario".

"Il ruolo del magistrato si svolge nell'ambito di un sistema ordinamentale e si giova di continue occasioni di confronto dialettico all'interno delle articolazioni degli uffici giudiziari. A tal fine va sempre tenuto presente che la decisione rilevante è quella che l'autorità giudiziaria nel suo complesso sarà in grado di fornire, non solo quella del suo singolo attore. Questo deve aiutare da un lato a non personalizzare la decisione - mai accanimento per sostenere tesi precostituite - e deve indurre, dall'altro, a una approfondita valutazione del caso concreto per fornire alla decisione una elevata forza di resistenza nei vari gradi del giudizio: così trova espressione l'unicità dell'ordine giudiziario nel suo complesso", dice ancora il presidente della Repubblica.

Poi il consiglio di Mattarella: "Occorre che siate disponibili all'ascolto, per poter ponderare la decisione, frutto di serietà nell'approfondimento e di adeguata ponderazione nel giudizio. Coltivando il dubbio anche sulle proprie iniziali certezze si adottano, infatti, le migliori decisioni che maturano all'esito di un ampio confronto - osserva - L'evoluzione della società determina la nascita di sempre nuove domande di giustizia. Ad esse la Magistratura deve poter fornire una risposta, attraverso la sapiente attività di applicazione della legge, che va condotta lungo il binario dei principi e dei valori costituzionali. Per questo è necessario aver presente - come di recente ribadito dalle Sezioni Unite della Corte di cassazione - che interpretare le norme vuol dire riconoscerne l'esistenza e l'effettiva portata, con esclusione di qualunque funzione direttamente creativa. Nel quadro degli equilibri costituzionali, improntati alla divisione dei poteri, infatti, i giudici sono soggetti soltanto alla legge, nel senso che la legge ne rappresenta il fondamento e al contempo il limite", conclude il capo dello Stato.

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