Mattarella alla Farnesina: "Usare la diplomazia contro le sirene del settarismo nazionalistico"
L'intervento del Capo dello Stato alla Conferenza degli ambasciatori alla Farnesina
Migranti, Mattarella ha voluto porre il riflettore sul rischio di settarismo nazionalistico: "Necessario il ruolo della diplomazia"
"Viviamo un’epoca di grande incertezza sul fronte internazionale. Il mondo, uscito stremato dalla pandemia, che pure aveva dato vita a forme di solidarietà tra Stati che inducevano alla speranza che si riproducessero a livello politico generale, non ha imboccato la strada della collaborazione. Appare, al contrario, segnato dal proliferare di conflitti, da una corsa alla frammentazione, anche economica". Parte da questa considerazione, Sergio Mattarella, per osservare, in apertura della 17esima Conferenza degli ambasciatori alla Farnesina, che "le istituzioni multilaterali faticano ad agire in modo efficace".
"Minacce transnazionali e non convenzionali, di natura ambientale, energetica, aggravano il quadro. Gli stessi drammi migratori sono talvolta oggetto di gestioni strumentali da parte di alcuni Stati, per trasformarli in minaccia nei confronti dei vicini, in palese violazione di convenzioni internazionali liberamente sottoscritte. Siamo di fronte - riprende - al paradosso di una società globale sempre più interconnessa e interdipendente che attraversa una fase in cui si affacciano nuovamente, con ricette stantie, le sirene del settarismo nazionalistico, etnico, talvolta arbitrariamente religioso. Divisioni e fratture profonde si moltiplicano".
"Viene spontaneo chiedersi quale posto abbia la diplomazia in questo contesto, rispetto ad atteggiamenti e a forze, anche di natura non statuale, che si propongono di intaccare la cornice di norme e principi statuiti per assicurare ai membri della comunità internazionale interazioni stabili e ordinate secondo regole riconosciute e valide per tutti. Non è la prima volta nella storia che gli Stati vengono messi in discussione nella loro capacità di perseguire e garantire gli interessi dei popoli e, quindi, dei loro cittadini. Tema che appare di rinnovata attualità a fronte di operatori internazionali svincolati da ogni patria - annota ancora il Capo dello Stato - la cui potenza finanziaria supera oggi quella di Stati di media dimensione, e la cui gestione di servizi essenziali sfiora, sovente, una condizione monopolistica".
"Rinnovare fiducia nei confronti della diplomazia e nell’alta professionalità diplomatica allora non è esercizio laudatorio di maniera, ma richiamo alla responsabilità. Anno dopo anno, la mia stessa presenza a questo appuntamento ricorrente intende testimoniare - sottolinea Mattarella - quanto sicurezza e prosperità della Repubblica dipendano anche dalla competenza e dedizione con cui svolgete la vostra opera, talvolta in contesti estremamente critici".