Meloni a Kiev e l'inganno di Biden: così "Sleepy Joe" le ha rubato la scena

Per Zelensky oggi si tratta di una sostanziale perdita di tempo dopo che ha fatto l’indubbio colpaccio di avere il presidente Usa Biden a suo fianco

Di Giuseppe Vatinno
Politica

Guerra Ucraina, il treno è giunto a Kiev ed ora la Meloni si prepara ad omaggiare Zelensky 

Il famoso “treno blu” che porta i potenti e i loro doni in pellegrinaggio da Zelensky è partito alle 2 di una notte nebbiosa dalla cittadina polacca di Przemysl e ha puntato Kiev. È la famosa stazione in cui Salvini non fu ricevuto dal sindaco per la maglietta pro Putin indossata solo un anno prima sulla Piazza Rossa.

Il treno è giunto a Kiev ed ora la Meloni si prepara ad omaggiare, pardon incontrare, Zelensky che dopo la visita a sorpresa di Biden aveva rallentato un po’ l’entusiasmo ma ormai l’impegno l’aveva preso e non poteva disdirlo. Nel frattempo la diplomazia italiana si è fatta in quattro per far incontrare il presidente USA e la premier italiana che però, ad un certa, ha capito che non c’era più niente da fare ed ha dovuto mollare, accontentandosi della promessa di un incontro primaverile a Washington. Insomma il solito contentino che i Grandi riservano all’Italia visto che Biden l’ha buggerata soffiandole perfidamente la ribalta mondiale.

 

Guerra Ucraina, il treno è giunto a Kiev ed ora la Meloni si prepara ad omaggiare Zelensky 

Diciamo che la Meloni è stata proprio sfortunata perché la sua visita programmata e dovuta alla necessità di rimediare alle giuste critiche di Berlusconi al presidente ucraino ha incocciato proprio quella dell’Uomo più Potente del Mondo ed ad quel punto Ubi maior… Ma era proprio necessaria la visita della leader di Fratelli d’Italia a Kiev?

Diciamo che era necessaria per lei perché, come più volte detto, senza Washington e Bruxelles in Italia non si governa, meno per l’Italia e soprattutto per i suoi alleati di centro – destra che sono in una situazione veramente imbarazzante perché da sempre pro – Putin e an ti – Zelensky, una situazione surreale dovuta al fatto che Giorgia Meloni si era preparata la “riconversione” da qualche anno, quando cominciava a finire la legislatura e i sondaggi la davano in salita.

A quel punto tutto è cambiato. La sua amicizia stellare con Viktor Orban è andata prontamente a farsi friggere, almeno formalmente. Perché Orban è l’“uomo di Putin” in Occidente e continuare ad ostentare sbaciucchiamenti e selfie non avrebbe giovato molto alla sua causa.

Guerra Ucraina, il treno è giunto a Kiev ed ora la Meloni si prepara ad omaggiare Zelensky 

Come non avrebbe più giovato intrattenere rapporti stretti con tutto quel mondo volkish che è stato il suo vero serbatoio di voti, lo zoccolo duro sovranista e pro Trump e pro Putin che l’ha sempre sorretta. Ma la Meloni i suoi conti se li era fatti bene e a quel punto ha fatto una virata a 180 gradi ed è diventata improvvisamente la più affidabile alleata dell’Occidente, della Nato e di tutto il resto, suscitando le giuste ire di Francia e Germania, a parte il Regno Unito, che invece questi sfarfallamenti non li hanno mai fatti.

Certo che dopo Biden a Giorgia resta veramente poco spazio mediatico. Basti pensare che un’hostess del treno cercava un “signor Chigi” che doveva essere in elenco e non si trovava. Invece per Zelensky oggi si tratta di una sostanziale perdita di tempo dopo che ha fatto l’indubbio colpaccio di avere il presidente Usa Biden a suo fianco.

Oltretutto la Meloni porta in dono, diciamo così, quattro caccia mezzi rotti che stavano andando in dismissione e sono stati prontamente riciclati ed infiocchettati dalla nostra aeronautica e donati ad un imbarazzato Zelensky che sarà costretto a fare buon viso a cattivo gioco, come in un film di Totò. Lo scarso interesse degli ucraini per l’Italia è evidente anche nel fatto che il “benvenuto” non è arrivato dall’Ucraina ma da Roma con l’ambasciatore ucraino Yaroslav Melnyk che l’ha salutata e ringraziata di essere andata in pellegrinaggio.

 

 

 

 

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