Meloni, asse con Mattarella: Nordio fermato: "Carceri? Se ne discute in Cdm"

La premier non vuole che il ministro salga al Colle per parlare del sovraffollamento e anche il Capo dello Stato chiede di non essere strumentalizzato

di redazione politica
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Dl Carceri, Nordio fermato: niente Colle. Di custodia cautelare se ne parlerà prima in Cdm. Retroscena

Il Dl Carceri approvato dal Parlamento non soddisfa il ministro della Giustizia Nordio e per questo ha chiesto di affrontare la delicata tematica della custodia cautelare (non inserita nel documento finale votato), direttamente con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ma la sua domanda di "incontro urgente" è stata stoppata, niente vertice a breve, tutto rimandato a settembre. Ma intanto sia a palazzo Chigi che al Colle si lavora per evitare questo incontro, da una parte Mattarella - riporta La Stampa - chiede di non essere strumentalizzato dal ministro della Giustizia sulla custodia cautelare e dall'altra la premier Meloni sottolinea che "il testo sulle carceri deve prima passare in Cdm". Fratelli d’Italia, il partito della premier, vorrebbe puntare non sulla custodia cautelare ma sull’edilizia carceraria. Più detenuti, più carceri: la formula della semplicità secondo la destra.

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E infatti ieri il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro si è affrettato a ribadire che su questo "abbiamo confermato tutti gli impegni". Il timore di Meloni riguarda anche le possibili convergenze tra un pezzo della maggioranza – Forza Italia – e parte dell’opposizione su una linea che sia più robusta e più interventista contro il degrado delle carceri, da ottenere attraverso un ammorbidimento della carcerazione preventiva. I berlusconiani - prosegue La Stampa - vogliono rivedere il concetto di reiterazione del reato (uno dei tre motivi che fanno scattare la custodia cautelare), e hanno chiaramente fatto capire che su questa battaglia si concentreranno gli sforzi dei prossimi mesi. Un motivo in più per frenare l’iperattivismo di Nordio, secondo la presidente del Consiglio, come già aveva fatto qualche mese fa, quando, per evitare uno scontro frontale con la magistratura, lo ha sostanzialmente commissariato, sfilandogli la regia sulla riforma della separazione delle carriere, e del Csm.