Meloni 'costretta' a tenersi (per ora) Lollobrigida, altrimenti Mattarella le fa fare il governo bis. Inside

Cirielli in campo pe il dopo Fitto. Santanché a giudizio? Via subito

Di Alberto Maggi
Francesco Lollobrigida e Giorgia Meloni (dagospia)
Politica

Che cosa accade dietro le quinte nel governo


Giorgia Meloni lo ha detto chiaramente, sia in pubblico sia ai suoi più stretti collaboratori. Non ha alcuna intenzione di tornare alle Camere per ottenere una nuova fiducia. Non vuole sentir parlare di rimpasto o di governo Meloni 2. Ovviamente l'intenzione era quella di durare cinque anni con la stessa squadra del 2022 ma già ha perso il ministro della Cultura Gennato Sangiuliano affondato dal caso Maria Rosaria Boccia.

Ora deve sistemare la casella del Pnrr e degli Affari europei quando, all'inizio di dicembre, salvo improbabili sorprese al Parlamento europeo, Raffaele Fitto inizierà il suo nuovo lavoro di commissario e vice-presidente della Commissione Ue. Nessun terremoto in vista. La premier, riferiscono fonti qualificate, starebbe già vagliando le ipotesi per sostituire il ministro e il nome più gettonato è quello di Edmondo Cirielli, attualmente vice-ministro degli Esteri che però terrebbe soltanto le deleghe per gli Affari europee mentre quelle per il Pnrr (ormai in stato avanzato) resterebbero a Palazzo Chigi. Tra gli altri nomi ci sono quelli di Lucio Malan e Tommaso Foti, rispettivamente capogruppo a Palazzo Madama e a Montecitorio.

Difficile uno spostamento di Maurizio Leo, che a Meloni serve per "controllare" da vicino l'operato di Giancarlo Giorgetti, anche se il rapporto con il titolare del Mef è buono. Quasi impossibile l'idea Giovanni Donzelli ministro perché l'esponente toscano dovrebbe restare a occuparsi della macchina organizzativa di Fratelli d'Italia. C'è poi capitolo Daniela Santanché. E' del tutto evidente che laddove ci fosse il rinvio a giudizio della titolare del Turismo la presidente del Consiglio le chiederebbe di dimettersi un minuto dopo, come confermano fonti qualificate ad Affaritaliani.it.

Per la sostituzione ci sono diverse ipotesi, tutte interne a FdI. Meloni vorrebbe tenere una donna e il nome che circola è quello di Augusta Montaruli. Ma comunque - assicurano fonti FdI - saranno due sostituzioni lampo, come quella Sangiuliano-Giuli. Fino a due ministri, anche se la coincidenza portasse a dover cambiare, per motivi completamente diversi, sia Pnrr e Affari europei sia Turismo negli stessi giorni, il Quirinale accetterebbe di non fare un governo bis e quindi il ritorno alle Camere che Meloni vuole evitare a tutti i costi. Ecco perché - spiegano dalla maggioranza, non Fratelli d'Italia - malgrado il rapporto politico tra la premier e il ministro delle Politiche Agricole Francesco Lollobrigida (soprattutto dopo la separazione con la sorella Arianna) si sia molto raffreddato, almeno fino al prossimo anno, l'ex "cognato d'Italia" non lascerà il dicastero che guida dal 2022.

Oborto collo Meloni deve tenerlo, almeno per qualche mese. Poi in primavera, o al più tardi in estate, l'idea della premier resta quella di mettere all'Agricoltura Ettore Prandini, presidente di Coldiretti vicinissimo a Fratelli d'Italia. Ma non subito, altrimenti con tre ministri in uscita Sergio Mattarella la obbligherebbe a richiedere la fiducia alle Camere.

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