Meloni, da Scholz no agli aiuti ma sì al gas. Ucraina, addestramenti in Italia

Analisi divergenti sul viaggio tedesco della premier. Ma su migranti ed energia grandi passi avanti. E su Kiev l'Italia si pone in prima fila

Politica

Meloni in Germania: "Male sugli aiuti e bene su migranti ed energia"

Sui quotidiani si analizza l'esito del viaggio in Germania di Giorgia Meloni. Positivo il commento del Corriere della Sera. "Nelle relazioni politiche come in quelle economiche, la premier sta dimostrando applicazione. E sta ottenendo risultati: dai rapporti con Bruxelles a quelli con Washington, passando per i contratti sul gas in Algeria, è stata capace in poco tempo di cancellare i preconcetti che hanno accompagnato il suo avvento a Palazzo Chigi. E così facendo ha imbastito una solida interlocuzione con i vertici europei, aprendo varchi a proficue mediazioni su dossier importanti per l’Italia come il Pnrr e l’emergenza migratoria".

Più severa Repubblica: "Difficilmente poteva andare peggio, nella missione a Berlino. La più importante da quando è diventata presidente del Consiglio. Perché il muro contro cui Meloni si scontra è duro come il granito della Cancelleria tedesca. Olaf Scholz glielo dice in faccia, la premier si sottopone a una doccia fredda annunciata: gli strumenti comuni europei già ci sono e si chiamano RepowerEu e Recovery". Ma la stessa Repubblica vede il lato positivo sull'energia: "Meloni porta a Scholz l’idea di rendere l’Italia l’hub europeo per il gas che arriva dal Nord Africa. Propone anche accordi sull’idrogeno. E anche il dossier migranti — trattato soprattutto al mattino durante la visita a Stoccolma — porta in dote qualcosa alla leader di FdI, almeno dal punto di vista degli slogan: dal Consiglio uscirà comunque qualcosa da poter rivendere in patria".

Italia capofila sull'Ucraina: "Addestramenti sul territorio italiano"

Segnali ottimi anche sulla politica estera. "Vedo una intesa in politica estera e in quella della sicurezza, soprattutto in merito all'aggressione russa dell'Ucraina e quando si tratta di superare le conseguenze della guerra". Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz nella conferenza stampa congiunta a Berlino con il premier italiano, Giorgia Meloni.  "Italia e Germania sostengono l'Ucraina nella difesa contro l'aggressione della Russia e siamo determinati e compatti con gli Stati Nato nell'appoggiare l'Ucraina", ha aggiunto Scholz. E' proprio questo l'argomento sul quale i due leader sembrano maggiormente allineati.

Come spiega il Corriere della Sera, oltre all'invio del sistema di difesa aerea Samp/T, c'è un passo ulteriore e significativo che l'Italia ha ufficializzato. "Tra i contributi italiani Crosetto ha parlato anche dell’addestramento delle forze ucraine «sul territorio nazionale». E a precisa domanda, se cioè questo compito venisse svolto solo nelle basi Nato, ha risposto con un laconico «in Italia»", scrive Francesco Verderami. Continua l'articolo del Corriere della Sera: "L’addestramento «in Italia» era già iniziato ai tempi del governo Draghi. Ma è la prima volta che viene formalizzato in una sede parlamentare. Questa decisione è confermata da fonti qualificate della Difesa: «Quando si forniscono sistemi d’arma sofisticati è necessario istruire chi dovrà usarli». È un passaggio che per un verso ribadisce il salto di qualità del conflitto, ma soprattutto — lo riconosce un importante esponente dell’opposizione — fa capire come «l’Italia sia nel gruppo di testa dell’alleanza occidentale a sostegno di Zelensky»".

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