Meloni: "Ho subito minacce di morte dai trafficanti di esseri umani". Poi l'avviso alle toghe sulla "Germania nazista"

La premier non abbassa i toni con i magistrati: "Sul piano giuridico le vostre argomentazioni sui paesi sicuri sono deboli"

di redazione politica
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Meloni sui dossieraggi: "Bisogna mettere fine a questo schifo"

Giorgia Meloni non abbassa i toni contro la magistratura per lo stop ai migranti in Albania e lancia anche un allarme: "È la prima volta che i trafficanti di esseri umani mi hanno minacciata di morte". La premier affronta diversi temi ospite di Bruno Vespa a Porta a Porta. Ma si concentra in particolare sulla questione dei Paesi sicuri. "L’argomentazione con cui il Tribunale di Bologna chiede alla Corte di Giustizia europea l’autorizzazione a disapplicare l’ennesima legge italiana - dice Meloni e lo riporta Il Corriere della Sera - è più vicina a un volantino propagandistico che a un atto da tribunale". E ancora, nel merito: "L’argomento della Germania nazista è efficace sul piano della propaganda, sul piano giuridico è più debole".

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La sua paura - prosegue Il Corriere - è che le mosse di una parte della magistratura finiscano per inviare ai 180 milioni di abitanti del Bangladesh o ai 104 milioni dell’Egitto il messaggio "venite tranquillamente in Italia, e quale Paese lo regge un impatto simile?". Per lei il protocollo con l’Albania è "la chiave di volta" per stoppare le migrazioni irregolari e per questo, ne è convinta, i suoi oppositori lavorano per farlo fallire". Meloni si concentra anche sul caso dossieraggi e sfoga la preoccupazione accumulata negli ultimi mesi: "Bisogna mettere fine a questo schifo".

Per Meloni la cosa più importante non è l’hackeraggio, non sono le violazioni esterne, ma quella "inaccettabile" infedeltà dei funzionari dello Stato. "Bisogna essere implacabili. E lo dico anche per chi ha il dovere della vigilanza". Quanto al voto negli Usa, che terrà il mondo con il fiato sospeso fino al 5 novembre, Meloni prova a stare in equilibrio tra Harris e Trump. Comunque vada, per lei (e per l’Italia) "non cambierà niente". Ma le scelte di politica estera quelle sì, ammette la premier, potrebbero cambiare.

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