Meloni in Cina da Xi: "La situazione in Libano preoccupa. Con von der Leyen contatti sul commissario"

Dalla guerra in Medio Oriente all'Ucraina fino alle partite europee: la premier incontra la stampa italiana a Pechino

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Meloni da Xi: "Noi chiari con la Cina: smetta di aiutare la Russia"

Sicuramente noi siamo stati abbastanza chiari nel porre la questione provando a ragionare insieme su quali siano gli interessi che ha ciascuno. Penso che la Cina non abbia alcuna convenienza in questa fase a sostenere la capacità industriale russa, anche se come sappiamo non interviene direttamente, è evidente che questo crea una frizione perché lo abbiamo scritto in tutti i modi possibili e immaginabili e lo abbiamo ribadito e io spero che ci si renda conto che questa nazione può giocare veramente un ruolo dirimente”. Lo dice la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso di un punto stampa a Pechino rispondendo a una domanda sul sostegno della Cina alla Russia. "Il presidente Xi  - riprende Meloni - diceva ieri che la Cina lavora sempre per la convivenza pacifica tra i popoli ecco mi piacerebbe che si facessero dei passi in questo senso".

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Italia-Cina, Meloni dopo il vertice: "Risultati concreti, molto soddisfatta"

Ci sono state interlocuzioni ai massimi livelli, chiaramente con il primo ministro, con il presidente cinese Xi Jinping, con il presidente dell'Assemblea nazionale del popolo. Volevamo anche che fosse una visita con dei risultati concreti, quei risultati ci sono stati”. Giorgia Meloni si dice “molto soddisfatta” dei risultati della sua missione in Cina e parlando con i giornalisti a Pechino ricorda la sottoscrizione del Piano d'azione triennale e la firma di sei intese su materie "per noi molto importanti che vanno dalla cooperazione industriale alla tutela delle indicazioni geografiche, la sicurezza alimentare, le materie ambientali, l'istruzione”,

Quali sono gli obiettivi principali che il governo italiano persegue? “Sicuramente - risponde la premier - rafforzare la nostra cooperazione ma farlo in un'ottica di riequilibrio della bilancia commerciale, c'è un importante disavanzo per l'Italia che è andato crescendo negli anni. Oggi gli investimenti italiani in Cina sono circa tre volte tanto quelli cinesi in Italia. Noi vogliamo chiaramente lavorare per rimuovere gli ostacoli relativi alla possibilità dei nostri prodotti di accedere al mercato cinese e chiaramente garantire parità di trattamento per le nostre imprese”.

Meloni: "Con Xi confronto franco e trasparente"

"Con il presidente Xi Jinping il dibattito è stato ampio e chiaramente ha coinvolto anche tutte le materie dell'agenda internazionale, è stato un confronto franco, trasparente, rispettoso su tutte le materie sulle quali la Cina rimane un interlocutore indispensabile, dalla guerra di aggressione russa all'Ucraina, alle tensioni che si vanno moltiplicando, dal governo dell'intelligenza artificiale fino alla riforma del Consiglio di sicurezza dell'Onu, alle questioni climatiche". Lo dice la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un punto stampa a Pechino, il giorno successivo all’incontro con il presidente cinese. "Insomma  - spiega - sono moltissime le materie che abbiamo trattato e lo abbiamo fatto con trasparenza, con lealtà, con franchezza. Penso e spero che possa essere utile per ingaggiare un interlocutore che è sicuramente molto importante in questa fase". 

Meloni: "Nuovo Piano approccio alternativo Via Seta"

Il Piano d'azione siglato tra Italia e Cina "è un approccio alternativo alla Via della Seta. Io ho sempre detto che non condividevo l'ingresso italiano nella Via della Seta, la mia è stata una scelta di coerenza, ho sempre detto che la presenza italiana nella Via della Seta non era l'unico modo per avere rapporti e anche per far crescere i nostri rapporti con la Cina”. Lo dice la premier Giorgia Meloni rispondendo da Pechino alle domande dei giornalisti. “Del resto, come ho raccontato tante volte - riprende - noi eravamo l'unica nazione tra le grandi nazioni dell'Europa occidentale a far parte della Via della Seta, ma non eravamo la nazione che aveva il migliore interscambio con la Cina, tutt'altro. Ci sono altre nazioni dell'Europa, tra le principali nazioni europee, che hanno un volume di investimenti cinesi che è molto più alto. Ho sempre detto che - ricorda - si poteva uscire dalla Via della Seta e nello stesso momento ricostruire un rapporto di collaborazione più intensa con la Cina ed è esattamente quello che ho fatto". 

Meloni: "La mia lettera non peggiora i rapporti" 

Capitolo Europa. “Non vedo ripercussioni negative per l'Italia, non ritengo che i rapporti con la Commissione europea stiano peggiorando. Io e la Commissione europea abbiamo discusso" del report sullo stato di diritto "e del resto la lettera che io ho inviato non è una risposta alla Commissione europea o  un momento di frizione con la Commissione europea, è una riflessione comune sulla strumentalizzazione che è stata fatta di un documento tecnico nel quale mi corre l'obbligo di ricordare che gli accenti critici non sono della Commissione Europea ma di alcuni portatori di interesse". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, rispondendo a una domanda dei giornalisti a Pechino, dopo la lettera inviata nei giorni scorsi a Ursula von der Leyen. 

Nel rapporto "la Commissione Europea – afferma la premier - riporta accenti critici di alcuni portatori di interesse, diciamo stakeholder: il Domani, il Fatto Quotidiano, Repubblica... Però la Commissione europea non è il mio diretto interlocutore, ma chi strumentalizza quel rapporto che tra l'altro non dice niente di particolarmente nuovo rispetto agli anni precedenti, anche questo varrebbe la pena di ricordare". La governance Rai "è definita da una legge del 2015 che ha fatto il governo Renzi" e "dicono che ci sono delle intimidazioni alla stampa perché ci sono degli esponenti politici che querelano per diffamazione alcuni giornalisti ma non mi pare che in Italia vi sia una regola che dice che se tu hai una tessera da giornalista, che ho anche io in tasca, puoi liberamente diffamare qualcuno e dire che gli esponenti politici se avviano una causa per diffamazione stanno facendo azioni di intimidazione, vuol dire non avere neanche rispetto dell'indipendenza dei giudici. Vengono ad esempio prese in considerazione  - prosegue Meloni - anche alcune querele che ho fatto io, le ho fatte quando ero all'opposizione, non quando ero al governo. Capisco il tentativo di strumentalizzare, cioè conosco il tentativo di cercare il soccorso esterno da parte di una sinistra in Italia che evidentemente è molto dispiaciuta di non poter utilizzare per esempio il servizio pubblico come fosse una sezione di partito, però  - conclude - su questo non posso aiutare proprio perché credo nella libertà di informazione e di stampa".  Sulle deleghe da affidare al commissario italiano sto parlando con Ursula von der Leyen, ci sono contatti in divenire". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, rispondendo ai giornalisti in un punto stampa a Pechino.

Rai, Meloni: "Avanti con le nomine. Laica su riforma governance"

Sulle nomine Rai "bisognerà procedere, anche perché si è dimessa la presidente quindi è sicuramente una cosa della quale dobbiamo occuparci nelle prossime settimane. Sulla governance io sono assolutamente laica: non è una riforma che ho fatto io, non l'ho neanche particolarmente difesa, quindi se quelli che l'hanno scritta oggi dicono che è pessima, possiamo parlarne". Lo dice la presidente del Consiglio Giorgia Meloni rispondendo alle domande dei giornalisti nel corso di un punto stampa a Pechino. (AGI)

Rai, Meloni: "Privatizzazione? Non so da dove sia uscita questa ipotesi"

"Per quello che riguarda le ipotesi di privatizzazione della Rai ho letto queste indiscrezioni, non so da dove siano uscite, non ho su questo niente da dire”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni parlando con i giornalisti a Pechino. “Posso solamente dire rispetto a quello che ho letto – aggiunge – e che mi è stato attribuito, che confermo di non avere bisogno di una TeleMeloni: non ne ho bisogno, non mi interessa, non la voglio, che non sia chiaramente i miei canali social, che però segue semplicemente chi li vuole seguire". 

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