Meloni lancia il piano Mattei sull'Africa. Asse col Golfo sull'immigrazione
Svolta sui migranti: addio a blocchi navali e barche ong da affondare: la premier lancia un programma realista ospitando a Roma i leader di Africa e Golfo
Grande evento diplomatico a Roma per il piano Mattei
Domenica, 23 luglio, Roma ospiterà la ‘Conferenza internazionale su sviluppo e migrazioni’ organizzata su iniziativa del presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, evento a cui parteciperanno leader arabi ed europei con l’obiettivo di riportare al centro dell’agenda le cause del fenomeno migratorio, con oltre 80 mila sbarchi dall’inizio dell’anno, e lanciare ufficialmente il “Piano Mattei”. La conferenza, come spiega Agenzia Nova, si terrà presso il ministero degli Esteri e della Cooperazione internazionale (Maeci), dove sono attesi, tra gli altri, il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.
Il formato comprende i leader di quasi tutti gli Stati della sponda sud del Mediterraneo allargato, del Medio Oriente e del Golfo, nonché gli Stati dell’Unione europea di primo approdo e alcuni partner del Sahel e del Corno d’Africa e i vertici delle istituzioni europee e delle istituzioni finanziarie internazionali, scrive sempre Agenzia Nova. Nazioni di origine, di transito, di primo arrivo in Europa e partner come gli Stati del Consiglio di cooperazione del Golfo.
Dal Nord Africa, giungeranno il presidente della Tunisia, Kais Saied, a una settimana dalla firma del memorandum d’intesa firmato a Tunisi con l’Ue, alla presenza di Meloni, e il premier dell’Egitto, Mustafa Madbouly, a pochi giorni dal rinnovato slancio delle relazioni tra Il Cairo e Roma, dopo la grazia concessa dal presidente egiziano, Abdel Fattah al Sisi, al ricercatore Patrick Zaki. Attesi anche autorità di Malta, Spagna, Grecia, Cipro, Algeria, Libia – presente con il capo del Consiglio di presidenza Mohamed Menfi -, Marocco, Etiopia, Niger e Mauritania. La conferenza vedrà anche la partecipazione del ministro degli Esteri della Turchia, Hakan Fidan, di rappresentanti di Bahrein, Kuwait, Qatar, Oman, Giordania, Libano, e del presidente degli Emirati, Mohammed bin Zayed al Nahyan.
Svolta nelle politiche di Meloni sui migranti
Secondo la Stampa, l'evento di domenica segna una svolta importante nelle politiche migratorie del governo. "Niente più impensabili blocchi navali, niente più navi delle Ong «da affondare»: Giorgia Meloni seppellirà anni di propaganda identitaria sulle politiche migratorie. In poco più di nove mesi la presidente del Consiglio ha completamente capovolto le idee su come affrontare i flussi di rifugiati che, nonostante i proclami dei governi di destra, si moltiplicano di giorno in giorno".
Secondo la Stampa, "per realizzare il suo piano a Meloni serve una mano da chi investe già in quel continente, specialmente nella cintura dei Paesi musulmani che si affacciano sul Mediterraneo, con cui dal Golfo sono già state strette alleanze a suon di miliardi. L’idea di una conferenza del genere nasce, infatti, durante il viaggio della presidente del Consiglio in India e negli Emirati Arabi. Da allora ci lavorano l’ambasciatore Luca Ferrari, futuro consigliere diplomatico di Meloni e sherpa del G7, e tutta la squadra di ambasciatori che ha coinvolto il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani. L’obiettivo del format è quello di permettere la redazione di piani di azione e coordinamento per investimenti che già avvengono in Africa".