Meloni: "Perchè non sarò alla fiaccolata di Borsellino? Ecco il vero motivo"
La premier parla di "stucchevole tentativo di strumentalizzare la sua mancanza alla commemorazione" e di "cancro mafioso affrontato a testa alta". La lettera
Meloni: "Qualcuno ha scritto che sono in crisi con il mito Borsellino. Stucchevole"
Giorgia Meloni non parteciperà alla fiaccolata in onore di Borsellino a Palermo. La decisione della premier ha scatenato una bufera politica con gli attacchi delle opposizioni che hanno visto questa scelta anche legata alle possibili polemiche e contestazioni a causa della riforma della giustizia che sta portando avanti il ministro Nordio e all'ipotesi di cancellare il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. Meloni scrive una lettera aperta al Corriere della Sera e se la prende innanzitutto con lo "stucchevole tentativo" di strumentalizzare "la mia impossibilità a prendere parte alla fiaccolata. C’è chi ha addirittura scritto che avrei disertato le commemorazioni perché "in crisi con il mito Borsellino", aggiunge. Spiegando che non sarà alla fiaccolata per motivi di ordine pubblico.
Ma ricorda che da ragazza provò un rifiuto della mafia di fronte alle immagini della strage. Proprio quel rifiuto l’ha portata "fin qui, da semplice militante di un movimento giovanile alla presidenza del Consiglio dei ministri. Per questo, non posso che essere profondamente orgogliosa del fatto che il governo che oggi presiedo abbia avuto, dal suo primo giorno, la determinazione e il, coraggio necessario ad affrontare il cancro mafioso a testa alta". E intanto il suo governo, rivendica la premier, ha "messo in sicurezza presidi fondamentali come la restrizione dei benefici penitenziari".
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Meloni sostiene che "se oggi boss mafiosi del calibro di Matteo Messina Denaro sono detenuti in regime di 41 bis lo si deve esattamente a questo impegno". La premier rivendica anche le assunzioni nelle forze dell’ordine. E annuncia "un provvedimento che dia un'interpretazione autentica di cosa si debba intendere per "reati di criminalità organizzata" e che scongiuri il rischio che gravi reati rimangano impuniti per effetto di una recente sentenza della Corte di Cassazione". Infine, conclude, "la lotta alla mafia è parte di noi, è un pezzo fondante della nostra identità, è la questione morale che orienta la nostra azione quotidiana. Lo dobbiamo a Paolo Borsellino, ed a tutti coloro che hanno sacrificato la vita per la giustizia e hanno reso onore all’Italia".
La presidente del Consiglio alle 8.50 deporrà la corona nella davanti alla lapide in memoria dei poliziotti uccisi: Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. A seguire farà visita alle tombe di Giovanni Falcone nella chiesa di San Domenico e di Paolo Borsellino nel cimitero di Santa Maria di Gesù. Ci sarà anche Elly Schlein. La segretaria del Pd parteciperà al minuto di silenzio assieme alle Agende rosse di Salvatore Borsellino, fratello del giudice assassinato, nell’ora esatta della deflagrazione di 31 anni fa: le 16.58.