Meloni, sì al bis di Ursula. In cambio piano sui migranti: eccolo. Esclusivo

La premier intende così arginare la concorrenza a destra di Salvini su un tema caldissimo

Di Alberto Maggi
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Politica

Meloni non può stare all'opposizione in Europa. Ingoierà il rospo dell'alleanza con il Pse, ma in cambio del sì a Ursula von der Leyen vuole...

 

Forza Italia e la Lega litigano con toni sempre più infuocati sulla collocazione in Europa e sul dopo elezioni del 9 giugno 2024. La Lega punta a esportare il Centrodestra italiano anche a Strasburgo e Bruxelles, con la manifestazione del 3 dicembre di Firenze che lancerà la campagna elettorale con Marine Le Pen e i tedeschi di Afd, ma gli azzurri hanno già affermato che comunque vadano le elezioni saranno ancora in maggioranza, come parte del Ppe. E, come tutti sanno, Antonio Tajani ha escluso categoricamente alleanze con le destre ("Afd mi fa schifo", ha detto anche a La Piazza di Affaritaliani.it a Ceglie Messapica a fine agosto).

Non resta quindi che tornare allo schema Ursula (non ci sono i numeri l'intesa Popolari-Conservatori) e all'accordo Ppe-Pse-liberali (Macron) che per Salvini è un inciucio da rifiutare senza se e senza ma. Ma che cosa intende fare Giorgia Meloni? Alla fine - spiegano fonti di Fratelli d'Italia - non potrà stare all'opposizione (essendo premier a Roma e con le partite del Pnrr e del la riforma del Patto di Stabilità ancora tutte da giocare) e appoggerà Ursula a costo di spaccare i Conservatori-Riformisti. Ma non sarebbe la prima volta, visto che cinque anni fa polacchi e ungheresi di ECR votarono Ursula e FdI no.

La premier deve assolutamente arginare la concorrenza a destra di Salvini specialmente sul tema delicato e sentito dall'opinione pubblica del caos immigrazione. E siccome i 21 eurodeputati di FdI che, sondaggi alla mano, Meloni dovrebbe avere saranno determinanti per il bis di Ursula alla guida della Commissione, la presidente del Consiglio sta trattando un piano basato su tre punti con von der Leyen, in cambio del voto a favore.

Primo: ingenti fondi europei per la gestione dei migranti sbarcati e che sbarcheranno in Italia e che gli altri Paesi non vogliono. Secondo: costruzione di centri per il riconoscimento di chi ha diritto all'asilo direttamente nei Paesi del Nord Africa come elemento chiave del Piano Mattei per il Continente. Terzo: pattugliamento europeo e non solo italiano per intercettare, bloccare e difendere i confini esterni dell'Unione, punto sul quale Meloni ha sempre posto l'accento. Quindi nessun ricollocamento e nessuna ridistribuzione in Europa, come vuole la sinistra, ma bloccare le partenze per l'Italia. In questo modo potrà togliere argomenti a Salvini e ingoiare il rospo dell'alleanza europea con il Pse per sostenere il secondo mandato di Ursula alla guida della Commissione europea.