Meloni teme il campo largo: riforme subito per fermare la Sx di Conte-Schlein
Le opposizioni si muovono in modo coordinato e ora il governo rischia. Qualche giorno fa per due voti la maggioranza non é andato sotto al Senato
Governo, Meloni prepara la contromossa al campo largo. Ecco su che cosa punta la premier
La manifestazione di sabato scorso a Roma ha fatto suonare un campanello d'allarme a Palazzo Chigi, quello che la premier Meloni tema avvenisse da tempo sta per succedere davvero. Le opposizioni si stanno compattando contro la Destra. Un'alleanza tra Pd, M5s e Sinistra, "benedetta" dalla Cgil. Intuendo questo processo e fiutando alcuni segnali allarmanti, Giorgia Meloni - si legge su Repubblica - ha deciso di esporsi. Di accelerare su premierato e legge elettorale. Perché c’è un obiettivo politico prioritario della presidente del Consiglio: impedire la nascita di un autentico campo largo, di un'alternativa davvero competitiva al suo esecutivo. Bloccare, per capirci, un’intesa che coinvolga anche il Terzo Polo. Al Senato, ad esempio. Le opposizioni iniziano a muoversi in modo davvero coordinato. Qualche giorno fa la maggioranza si è salvata a Palazzo Madama per due voti.
Il margine della destra - prosegue Repubblica - non è così largo, altre "imboscate" in Aula arriveranno. E poi si intravedono sussulti di lotta sindacale: i medici indignati, ma soprattutto i trasporti che si fermeranno il 17 novembre. La Cgil guida la resistenza alle politiche del governo nella manovra, Pd e Movimento sostengono lo sforzo. La linea dura di Matteo Salvini alimenta lo scontro. La premier non a caso ha ripreso in mano il format "Appunti di Giorgia", per colpire i predecessori sfruttando addirittura le foto appese sulle pareti di Palazzo Chigi. E si muoverà, in Italia e all’estero: ad Atreju, la festa di partito che si terrà a Roma a metà dicembre, ha invitato il premier britannico Rishi Sunak.
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Andrà anche a inaugurare una mostra sul Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien, sempre nella capitale. E intanto è attesa in alcune missioni all’estero: Zagabria, Berlino, la Cop 28 di Dubai, il Consiglio europeo di Bruxelles. Ma è soprattutto osservando le prove di conflitto sociale che Meloni si è convinta della necessità di spostare sul terreno delle riforme — e addirittura su quello di un quesito referendario su cui si voterà non prima di un anno e mezzo — la sua battaglia contro il campo largo.