Meloni prepara il viaggio da Trump. Asse con Ursula, Merz e Starmer. Gelo con Sanchez, nessun contatto con Macron

Obiettivo: preparare un incontro tra il tycoon e von der Leyen

Di Alberto Maggi
Politica

Giovedì la premier alla Casa Bianca: il dietro le quinte


E' stato un weekend di intensi e costanti contatti telefonici tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e in particolare la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il commissario Maroš Šefčovič e anche con il plenipotenziario del Partito Popolare Europeo Manfred Weber. La premier sta preparando al meglio e nei minimi particolari il viaggio alla Casa Bianca di giovedì 17 aprile e il faccia a faccia con il presidente Usa Donald Trump ma anche l'incontro a Roma, il giorno successivo, venerdì 18, con il vice del tycoon J.D. Vance, in Italia per le vacanze pasquali.

L'obiettivo è quella non di arrivare subito a un accordo tra le due sponde dell'Atlantico, sarebbe impossibile e comunque spetta a Bruxelles siglare intese, ma aprire un canale di dialogo e instaurare, visti gli ottimi rapporti personali tra Trump e Meloni, un rapporto tra Vecchio e Nuovo Continente, cosa che finora non è riuscita a Šefčovič.

Nonostante la pressione della Lega per cercare di strappare un risultato positivo in particolare per il nostro Paese, con le continue bordate di Matteo Salvini all'Ue che non si sono fermate nonostante il congresso del Carroccio sia alle spalle, fonti di Fratelli d'Italia spiegano che la premier non intende commettere l'errore di muoversi fuori dai binari dell'Unione europea, in quanto startegicamente Meloni non vuole assolutamente finire in "fuori gioco" e quindi mantiene saldo il legame con von der Leyen e con Bruxelles per una questione di geopolitica dell'Italia e di ruolo del nostro Paese.

Meloni, spiegano i suoi, non ha gradito affatto la missione di Pedro Sanchez, primo ministro spagnolo, in Cina in quanto ritiene che in questa fase nella quale il tycoon ha sospeso per 90 giorni i dazi tranne che a Pechino l'Ue non debba dare l'impressione a Washington che intenda far sponda con la Cina in chiave anti-Usa, esattamente quello che vorrebbe il presidente Xi.

Nessun contatto invece con il presidente francese Emmanuel Macron, l'incidente con la Francia dopo l'affondo del ministro all'Industria transalpino sul viaggio di Meloni del 17 è rientrato, ma i rapporti con l'Eliseo restano freddi. Macron ha una posizione molto dura contro Trump, non solo sui dai ma anche sul dialogo con la Russia per arrivare a una tregua in Ucraina, e attende di capire che cosa riuscirà a portare a casa la premier italiana senza tifare né contro né a favore. Non va comunque dimenticato che il presidente francese è molto debole politicamente in casa avendo un governo di minoranza che Marine Le Pen potrebbe far cadere in ogni momento riportando il Paese alle elezioni parlamentari e quindi Macron non può troppo alzare la voce.

Migliori i rapporti di Meloni con Friedrich Merz, che tra una ventina di giorni sarà Cancelliere in Germania e che fa parte dei cristiano-democratici di von der Leyen e Weber e ha avallato la missione negli States della leader di Fratelli d'Italia, senza gelosie perché a Berlino sono consapevoli che se si arrivasse davvero in prospettiva e non subito allo "zero a zero", ovvero a quel zero dazi tra Usa e Ue auspicato proprio da Meloni a beneficiarne sarebbe soprattutto l'economia tedesca. E siccome le imprese italiane hanno un interconnessione elevatissima con la Germania, non solo nel settore auto, Merz è convinto che la presidente del Consiglio alla Casa Bianca farà davvero gli interessi europei e non italiani, non certo per altruismo ma per legami politici (Fitto-Commissione) e anche per tutelare proprio l'interesse dell'economia italiana legata a stretto filo con quella tedesca.

Infine, anche se non è nell'Unione europea e quindi non rientra nel contesto del dialogo Usa-Ue, sono buone le relazioni di Meloni anche con il primo ministro britannico Keir Starmer, dopo la visita in Italia di Re Carlo e consorte Camilla, altro segno della tela che sta tessendo Palazzo Chigi in vista della missione di giovedì. Cauto ottimismo tra i meloniani con la premier, consigliata anche dalla sorella Arianna oltre ovviamente dagli altri big di FdI, che intende ottenere l'impegno di Trump ad aprire ufficialmente una trattativa con Bruxelles, preparando il terreno per un incontro tra il presidente a stelle e strisce e Ursula. Ce la farà? In FdI sono prudenti ma non nascondono un certo ottimismo.

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