Manovra Meloni, "prudenza e continuità di politica fiscale rispetto a Draghi"

Parla Massimiliano Schena, direttore investimenti (CiO) di Symphonia sgr, una delle principali società di gestione del risparmio d'Italia

Di Alberto Maggi
Politica

Spread stabile sotto 200 punti e Piazza Affari in rialzo all'indomani dell'ok del Cdm alla Legge di Bilancio
 

Sostanziale via libera dei mercati finanziari alla manovra economica del governo Meloni. All'indomani dell'approvazione da parte del Cdm, lo spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni è infatti rimasto piatto: il differenziale ha chiuso la seduta sui mercati telematici a 192 punti base, lo stesso livello dell'apertura. Il rendimento del prodotto del Tesoro è al 3,89%. Seduta positiva per la Borsa di Milano: l'indice Ftse Mib ha chiuso in rialzo dello 0,96% a 24.590 punti, nonostante lo stacco delle cedole. C'era grande attese (e qualche preoccupazione) per come mercati e Borse avrebbero accolto la prima Finanziaria dell'esecutivo di Centrodestra. E invece nessun terremoto. Anzi.

L'ANALISI/"La prima manovra finanziaria del governo Meloni è in linea con il messaggio di prudenza e di continuità di politica fiscale con il precedente governo Draghi emersa già in campagna elettorale ed all’indomani dell’insediamento, soprattutto nei consessi internazionali". Massimiliano Schena, direttore investimenti (CiO) di Symphonia sgr, una delle principali società di gestione del risparmio d'Italia, commenta con Affaritaliani.it la Legge di Bilancio per il prossimo anno varata dal Consiglio dei ministri e spiegata oggi in conferenza stampa a Palazzo Chigi dalla premier Giorgia Meloni.

"Come indicato nella NADEF (Nota di aggiornamento al DEF), il debito pubblico è atteso al 5,6% e al 4,5% del PIL rispettivamente per il 2022 e 2023, in aumento principalmente per gli interventi volti a mitigare l’impatto della crisi energetica sull’economia (che valgono circa l’1% del PIL). Come previsto, interventi più controversi che avrebbero potuto scatenare la pressione dei mercati finanziari e delle autorità europee, come l’introduzione di una flat tax su vasta scala o una più generale riforma pensionistica per abbassare l’età pensionabile, sono stati accantonati", sottolinea Schena.

"Considerando i margini di manovra limitati ed il debole scenario di crescita economica, la politica fiscale del governo rimarrà improntata all’ortodossia, soprattutto ora che i mercati sono poco tolleranti nei confronti di politiche economiche potenzialmente irresponsabili, dopo il caso dell’effimero governo Truss in Gran Bretagna", conclude.

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