Migranti, Ferro (Interno): "Con il decreto flussi entrati molti irregolari"

"Verifica dei nulla osta e dei click day". Intervista alla sottosegretaria di FdI

Di Alberto Maggi
Wanda Ferro (sottosegretario Interno) con Giorgia Meloni
Politica

"Il governo sta lavorando ad un duplice intervento, normativo e amministrativo, per modificare i tratti operativi che hanno consentito queste storture, nel rispetto del principio ispiratore la legge Bossi-Fini"

"La determinazione di Giorgia Meloni e del governo nel contrasto all’immigrazione clandestina ha consentito di portare alla luce un meccanismo criminale che ha permesso l’ingresso sul territorio nazionale di migliaia di irregolari attraverso la presentazione di false domande di lavoro". Lo afferma ad Affaritaliani.it la sottosegretaria all'Interno Wanda Ferro (FdI).

"Grazie al tavolo tecnico voluto dalla presidenza del Consiglio dei Ministri per monitorare l’applicazione dei decreti sui flussi di ingresso regolare in Italia per motivi di lavoro nel 2022 e 2023 sono emersi dati allarmanti, non solo perché in alcuni territori il numero di richieste è abnorme rispetto alla capacità di assorbimento del tessuto produttivo locale, ma anche perché in quasi tutte le regioni italiane c’è uno scarto significativo tra chi entra per finalità di lavoro e chi effettivamente poi sottoscrive un contratto di lavoro: basti pensare che in Campania, regione per la quale sono arrivate 157mila domande per lavoro stagionale nel settore agricolo o turistico nel 2023, meno del 3 per cento di chi ottiene il visto sottoscrive poi effettivamente un contratto di lavoro".

"I flussi per l’ingresso regolare in Italia per ragioni di lavoro - spiega la sottosegretaria Ferro - sono stati utilizzati come canale ulteriore di immigrazione irregolare, verosimilmente dietro pagamento di ingenti somme di denaro. E’ incredibile che un fenomeno di tale portata, dietro cui sembrano profilarsi gli interessi della criminalità organizzata, non era stato fino a oggi scoperto né denunciato. Bene ha fatto il presidente Meloni a presentare un esposto al procuratore nazionale antimafia, che avendo funzioni di impulso e coordinamento di indagini, potrà attivare le Procure distrettuali competenti sui diversi territori".

"Il governo sta lavorando a un duplice intervento, normativo e amministrativo, per modificare i tratti operativi che hanno consentito queste storture, nel rispetto del principio ispiratore la legge Bossi-Fini, cioè quello di consentire l'ingresso in Italia solo a chi è titolare di un contratto di lavoro. Fondamentale sarà il confronto con le associazioni di categoria e le imprese, che non sempre trovano riscontro al fabbisogno di manodopera nelle domande di lavoro presentate nei click day, anche con riferimento a eventuali sistemi di monitoraggio e di controllo preliminare delle domande".  

"Inoltre - conclude la sottosegretaria Ferro - bisogna intervenire quindi sulla definizione dei bisogni di manodopera, sulla verifica delle domande di nulla osta al lavoro e del meccanismo del click day, sulla definizione delle quote e sul rafforzamento dei canali di ingresso speciali.  Il governo è impegnato su tutti i fronti per affermare il principio che in Italia si entra solo legalmente, quindi senza affidare la propria vita ai trafficanti e con la prospettiva di un lavoro, di una accoglienza dignitosa e di una reale possibilità di integrazione".

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